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Una storia vera

Regia di David Lynch vedi scheda film

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Franco Ricci

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La recensione su Una storia vera

di Franco Ricci
4 stelle

l’altro giorno ho visto sto film che poi solo alla fine mi sono accorto che era di david linc, quello che aveva fatto quel film assurdo de eserese. ma me ne sono accorto solo alla fine senno manco lo guardavo.

ci sta sto vecchio col trattore che all’inizio del film prende una botta in testa e cade per terra, si vede che cade colla capoccia perchè a un certo punto si fissa che vuole andare a trovare il fratello che si trova dall’altro capo del mondo e che se sentito male e sta per morire, che poi pure lui sta co un piede nella fossa.

E sìccome sua figlia ha qualche problema e non c’ha la patente, decide di andarci da solo… se avrebbe potuto andare a piedi ci sarebbe andato a piedi, ma sìccome ha l’arteriosclerotica multipla è costretto a procurarsi un mezzo più defficiente e così decide di anda col trattore.

Qualcuno vorebbe dargli un passaggio ma lui giustamente si rifiuta perchè vuole farcela con le sue forze, e così inizia a farsi la scampagnata col trattore dopo avere lasciato a casa la figlia mezza scema che continua a farfugliare mezze frasi e dopo che è stato pigliato per culo dai vecchi decrepiti del suo paese.

Furbamente david linc per non far annoiare lo spettatore perchè il film è lento come una locomotiva a vapore del mille e ottocento, ci mette in continuazione la musichetta da pubblicità della benzina scritta da sto bavamenti, che non ho capito perche tutti lo chiamano il fido bavamenti manco fosse un cane,  mentre il vecchio incontra gente di tutti i tipi nei pascoli…

a l’inizio incontra na ragazza madre che se ne scappata di casa perchè aveva fatto il guaio col suo boifrend e il vecchietto per convincerla a tornare indietro sapete cosa fa? io se ero nei panni del vecchietto me la sarei trombata, e invece lui prende dei ramoscelli e a un certo punto si mette a fa dei nodi coi tronchetti e dice che sono la famiglia, se vede che c’ha na famiglia de pini.

Comunque riesce a convincere sta ragazza madre e prosegue la sua scampagniata. poi incontra a una pazza esaurita che investe i cervi e lui la ringrazia e se ne magna uno appena investito e poi appende le sue corna al trattore, come un simbolo vudù.

Nel fra tempo c’è una corsa di ciclisti che quasi lo investe, ma lui si scanza in tempo e quando di notte arriva nel villaggio dove si sono accampati tutti lo prendono in giro dicendogli che è vecchio e lui dice che la cosa brutta della vecchiaia è ricordare d’essere stato giovane… e grazie al ca@@o!!

Poi arriva in un paesino di umbriaconi fracichi dove rischia quasi di scassare il suo mezzo di locomotiva in una discesa e poi racconta che anche lui diventò umbriacone per colpa della guerra e di come ha litigato con il fratello. si confessa pure con il prete e poi riesce a trovare la casa del fratello e lo chiama a gran voce.

Il fratello che è pure lui mezzo rincoglionito all’inizio non lo riconosce, poi se mette gli occhiali e lo guarda, vede che c’ha il trattore e pare che sta per dirgli “ma che davero sei venuto col trattore? ma sei proprio un coglione”, ma non lo dice, così gli chiede solo se era venuto fino a qui con quel coso mezzo scassato. Poi i due vecchietti si mettono a guardare le stelle come quando erano piccoli e parte na musichetta per fare commuovere e il film finisce… ma dico io, tanta strada per vedè sti due che si scazzottavano e invece niente!  Ma come minimo io la vrei mandato affanculo!

MORALE DELLA FIABBA: quando linc non fa vede i mostri e i capelloni é ancora piu cazzaro del solito.

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