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Una storia vera

Regia di David Lynch vedi scheda film

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La recensione su Una storia vera

di bradipo68
10 stelle

Impossibile catturare il tempo prima che se ne vada.E per chi ne ha poco,quel poco bisogna sfruttarlo.E'questo il pensiero primario di Alvin Straight,professione agricoltore che porta sulla faccia il segno di tutti i 73 anni che ha vissuto.Nella prima sequenza in cui lo vediamo lo troviamo disteso placidamente sul pavimento.Come se stesse guardando da una posizione più comoda il soffitto.In realtà ha grossi problemi di mobilità,dovrebbe andare in giro con un deambulatore che orgogliosamente rifiuta,dovrebbe curare i suoi malanni ma da agricoltore testa dura vuol solo tornare alla sua casa.Suo fratello con cui non parla da 10 anni ha avuto un infarto e lui lo vuole andare a trovare.Piccolo problema:abita a 317 miglia di distanza e lui non ha mezzi di locomozione per andare tranne un piccolo tagliaerbe.Che non riesce a portarlo neanche al paese più vicino.In una sorta di rito pagano lo giustizia a fucilate ,dandogli fuoco e se ne compra un altro usato a cui attacca un rimorchio.E parte...Non sono un fan accanito di Lynch,mi sono perso a Twin Peaks,non ho ritrovato le sue Strade Perdute,mi sono  ustionato col Fuoco che camminava con me ,ho sbagliato incrocio al Mulholland Drive,ho avuto una crisi di rigetto per Inland Empire.Sono affascinato da Uomini Elefante e da Cuori Selvaggi.Ma a mio modesto parere The Straight Story,cioè questo film, è il suo capolavoro ancora irraggiungibile.Oggi quando ti guardi intorno senti che è tutto un elogio alla slowness,alla lentezza.C'è lo slow food che ora va tanto di moda (ancora devo capire che c'è di lento nel cibo),ci sono gli slow travels,slow wines,slow feet,slowhands(la mitca mano lenta di Eric Clapton).E' il festival dello slow.Oggi.Dieci anni fa Lynch ci regalò un road movie fatto a 5 miglia orarie,la velocità del tagliaerbe.E l'unico brivido di velocità ce l'abbiamo su una discesa quando per il peso del rimorchi Alvin non reisce a frenare.Lynch sceglie di stupire con un America desueta,fatta di cieli tersi e notti stellate,fatta dei piccoli valori che fanno grande una vita,fatta di solidarietà e di incontri inaspettati.Il vecchio Alvin dispensa pillole di saggezza a piccole dosi a una ragazzina fuggita di casa ma praticamente non riesce a spiaccicare parola di fronte alla signora che su quel tratto di strada ha ucciso 13 cervi.Quando si rompe il tosaerba la famiglia che gli ha dato riparo vorrebbe accompagnarlo dal fratello che dista ormai poco ma lui,abituato ad andare dritto(Straight=dritto) rifiuta cortesemente.E'in viaggio da parecchie settimane e deve finire come lo ha cominciato.E finalmente arriva dal fratello nella sua casa d'aspetto dimesso:si guardano praticamente senza dire una parola,si siedono in veranda e con gli occhi gonfi di lacrime,senza tanti convenevoli alzano gli occhi al cielo stellato.Ecco questa credo che sia la sequenza più bella di tutto il film.Una sequenza semplice,senza movimenti di macchina,illuminata dagli splendidi colori autunnali evidenziati dalla magnifica fotografia di Freddie Francis(al suo ultimo lavoro).Una chiosa a suo modo geniale per un film tutto giocato sulla sorpresa:un ritratto di un America ormai desueta fatta di distese di coltivazioni a perdita d'occhio e di gente cordiale alla mano.In cui se piove basta ripararsi sotto un capanno di chissà chi.E nei suoi incontri Alvin dà ampio spazio ai suoi ricordi e alle sue osservazioni aguzze.Particolarmente toccanti le scene in cui parla della figlia leggermente ritardata(ma diciamo slow anche lei nella sua beata ingenuità) o delle sue esperienze di guerra.Un film giocato sul tema del tempo che passa lento e inevitabile,sull'amarezza del ricordo e sul tentativo di non avere rimpianti nel passato.E fare pace con un fratello con cui non parla da dieci anni vuol dire seppellire i rimpianti,magari sotto un goccio di Miller Light,per esorcizzare anche un passato da alcolista.Basta arrancare per qualche passo ancora con i suoi due fidi bastoni....

Su David Lynch

per me questo è il suo capolavoro,un elegia della vecchiaia e dell'America che non ti aspetti

Su Richard Farnsworth

prova di eccezionale intensità

Su Sissy Spacek

esemplare nel dare volto e corpo alla figlia di Alvin

Su Harry Dean Stanton

praticamente un minuto di film ma di intensità ineguagliabile

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