Regia di David Lynch vedi scheda film
L'ho visto solo in videocassetta e lo rimpiango. Perché il viaggio che compie Alvin attraverso mezza America è un sogno che speravo non finisse mai. È l'America che amo, ma io sono fissata con tutti gli Stati Uniti devo dire. Solo accennare a un viaggio attraverso l'Iowa, il Wisconsin, lo Utah mi trasmette vibrazioni che neanche una dichiarazione d'amore...IL personaggio di Alvin Straights è vero fino alla commozione. È così reale quel desiderio di Alvin di riabbracciare il fratello e di mettere da parte i rancori, le rivalità. Mettere da parte, non dimenticare, perché dimenticare non si può. Quando salta in sella al tagliaerbe e comincia a percorrere tutte quelle miglia, incurante degli acciacchi e di quella brutta caduta. È uno spaccato di America genuina, povera, ma ricca di affetti, di storie dolorose mai banali e insulse. Quelle luci, dall'alba alla tenebra, sono di una bellezza sublime Il racconto che fa Alvin a quella ragazza dell'autostop, che fugge da se stessa e dalla sua gravidanza mi ha fatto zampillare di calde lacrime che ancora le sento
È splendida quest'attrice anche imbruttita e mortificata dal dolore, dal pianto, dalla fatica dei campi
Una faccia da vecchio bellissima. Con i capelli e la barba bianca, ma robusto, forte, tenero e generoso. Non potrò mai dimenticarlo. L'Oscar se lo meritava. Sapere che ha fatto per anni lo stuntman nei film di John Ford ha accresciuto la mia ammirazione per lui
È un genio. Questo film è la dimostrazione della sua capacità di passare dall'incubo e dal mistero delle storie alla Lynch al racconto di un dramma di famiglia negli Usa più rurali e veri
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