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Haunting. Presenze

Regia di Jan De Bont vedi scheda film

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La recensione su Haunting. Presenze

di Lina
6 stelle

Un horror non eccelso, ma a mio avviso neppure così scadente come alcuni vogliono farlo passare. Appartiene al filone di "case infestate da spiriti maligni" ed offre tutti i clichè del genere, ma nonostante i vari stereotipi e luoghi comuni che possa possedere, riesce a rendersi inquietante in molte sequenze. Qualche personaggio è ben caratterizzato e qualche altro invece risulta un tantino insulso, ma la discreta efficacia della trama ricca di tensione psicologica compensa ogni difetto. Ci sono praticamente tutti gli elementi atti a suggestionare: rumori e suoni strani che si avvertono all'improvviso solo di notte a Hill House, una villa adeguatamente sinistra e spaventosa; teste di angioletti scolpite sulle ringhiere dei letti che mutano espressione rivelandosi dunque animate da una qualche entità immateriale; voci di bambini ed i loro fantasmi che fluttuano nell'aria lasciandosi notare spesso solo dalla protagonista Eleanor; mostri di pietra e demoni che si celano nei camini; corpi decapitati; scheletri nascosti nel sottosuolo; impronte di sangue che indicano piste pericolose da seguire e tante altre trovate oscure sempre in bilico tra onirismo e realtà. Dunque perchè la critica non lo ha gradito? Forse perchè Jan De Bont ha riciclato gli stereotipi succitati con uno stile molto elementare e li ha inseriti in una delle sue tipiche giostre ricche di effetti speciali spettacolari che purtroppo dominano più dei contenuti della trama, o forse perchè come trasposizione cinematografica del romanzo di Shirley Jackson al quale s'ispira, rende meno di quello che potrebbe, ma la colpa va anche ad un cast all-star che non convince fino in fondo poichè basato sulla scelta di talenti che non si fondono e che sembrano trasformare la loro brutta avventura nella villa, in una sorta di gita in un luna-park dell'orrore. Soprattutto Catherine Zeta Jones ed Owen Wilson risultano fuori luogo perchè mentre recitano, danno l'impressione di non sapere neppure loro a cosa stiano veramente prendendo parte generando così momenti di involontaria ed inopportuna comicità, anche se la peggiore, seppur per motivi diversi, si rivela Lily Taylor. La sua avvilente interpretazione di un ruolo già in sè per sè miserabile, rende il film ancora più angosciante di quello che è. Comunque, tutto il resto non è poi così male. Il dettaglio più stuzzicante probabilmente si rivela il macchinoso background che si cela nella storia degli antichi proprietari di Hill House che non viene mai chiarito del tutto, nè narrato, ma lasciato in gran parte all'intuizione dello spettatore che apprezzerà se non altro, questo aspetto psicologico e misterioso del film. Molto brutto anche se liberatorio, il suo epilogo.

 

Jan De Bont

 

Non ha fatto un lavoro eccezionale, ma se l'è cavata benino.

 

Liam Neeson

 

Discreto.

 

Catherine Zeta-Jones

 

Inadeguata.

 

Lili Taylor

 

Deprimente, angosciante, insopportabile.

 

Owen Wilson

 

Tornasse a duettare nei film con Jackie Chan o a fare il comico nella saga dei "Fotter" dove almeno non sfigura perchè in questo film appare del tutto spaesato come un pesce fuor d'acqua.

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