Regia di David Fincher vedi scheda film
"Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club."
Non siamo quasi più essere umani pensanti, siamo dominati dall'ossessione per il consumo e dal possesso delle cose che si impongono su noi stessi, ci dominano e ci indirizzano nella nostra vita, facendoci dimenticare quello che noi veramente siamo: dei semplici corpi.
La ribellione inconscia di Fight Club è lasciarsi andare e non lasciarsi dominare, distruggere le sovrastrutture che noi stessi abbiamo creato e recuperare la nostra corporalità fatta di sangue, sudore e dolore.
E' una società alienante di esseri umani repressi che riacquista appunto la pura e semplice corporalità. La pellicola di Fincher esprime un malessere, un cancro della modernità talmente esteso e radicato come il desiderio, a tutti i livelli sociali o quasi, di estirparlo.
Tecnicamente ineccepibile, una fotografia che nelle ambientazioni cupe e notturne mi ha ricordato il Cruising di Friedkin, un cast da applausi a scena aperta. In parole povere un capolavoro.
"Seconda regola del Fight Club: non dovete mai parlare del Fight Club."
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