Regia di David Fincher vedi scheda film
Fincher gira il suo film migliore trovando ispirazione nelle nichiliste pagine di Palahniuk. Però è un film dalle due faccie: un alchimia tra i protagonisti praticamente perfetta (Norton primeggia come sempre, pitt quando fa il trucido funziona sempre discretamente), discrete trovate visive ed un ritmo indiavolato per la prima ora circa di film, poi tutto comincia a sgonfiarsi: i colpi di scena (tra l'altro piuttosto prevedibile già dalla locandina e durante il film)non fa altro che buttare altra carne al fuoco, banalizzano l'interessante e comunque bistrattato tema del doppio, il tono grottesco e cinico della prima parte viene sostituito da retorica e una preoccupante sensazione che non ci sia autoironia in Fincher portando il film sempre sull'orlo del ridicolo involontario. Da ricordare la sequenza in cui tyler racconta la sua esperienza da proiezionista, oltre il ridicolo il monologo di Brad PItt che fa la predica anticonsumistica pisciando addosso agli attori fighetti, al sistema (e vedendo il nome dell'attore da che pulpito!!!!) Comunque superiore ed anche un pizzico più "coraggioso" (in quanto relativamente ambiguo) della merda che gira ora.
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