Regia di Woody Allen vedi scheda film
Capolavoro di Woody Allen immerso in una plumbea atmosfera autunnale che lascia senza scampo. Disincantato come pochi, pone vari quesiti esistenziali e altrettante tesi di svariati personaggi (credenti, non credenti, cinici, meno cinici), ma alla conclusione del film Allen non lascia nessuno dubbio: per lui la vita non ha senso. Essenzialmente è così che io guardo alla vita: piena di solitudine, di miseria, di sofferenza, di infelicità e disgraziatamente dura troppo poco. (Io e Annie)
Le regole e i codici morali, sono creati dall'uomo per rendere la società vivibile e cercare di dare un senso a ciò che si fa, cercando di vivere in pace con se stessi trovando un posto nel mondo. Al tempo stesso quando ci rendiamo conto che questi canoni secondo cui viviamo sono anch'essi sbagliati, ipocriti, continuiamo a negare, a dirci "no, alla fine va bene così", per tirare avanti, per non finire divorati dai pensieri. E non solo, chi riesce ad andare oltre a queste regole e comprende appieno il non-senso dell'esistenza può compiere qualsiasi gesto, anche il più terribile, per poi proseguire come sempre lungo la propria strada, mettendo uno scheletro nell'armadio e proseguendo il cammino. Un'analisi devastante della vita, intellettuale ma al tempo stesso semplice e inesorabile, senza scampo. Un Woody Allen che fa sorridere ma amaro, con la potenza di un film horror seppur d'orrore non ha niente, se non i personaggi, la vita, la tesi oscura di un genio.
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