Regia di Peter Kassovitz vedi scheda film
Una vicenda tragicomica nel contesto dell'Olocausto: l'abitante di un ghetto in una imprecisata città della Polonia ascolta per caso un notiziario radiofonico dal quale apprende notizie positive sull'andamento della guerra. Portate le informazioni tra gli altri abitanti del ghetto, i quali, in quanto reclusi e sorvegliati, non avevano accesso ai media, nell'ambiente si diffonde la falsa convinzione del fatto che il protagonista sia in possesso di una radio e possa ricevere altre notizie. Il protagonista comprende di essersi spinto troppo oltre, ma prosegue lungo il percorso intrapreso, in quanto altresì consapevole di essere ormai un simbolo di speranza per la sua gente. Nonostante qua e là si utilizzino toni da commedia, non si ride mai; la consapevolezza di quella che è stata la realtà, unita agli aspetti più drammatici della vicenda - la "storia nella storia" della bambina trovata e nascosta, che appare costruita ad arte per consentire all'attore Robin Williams di esprimere le proprie capacità di emozionare e commuovere; l'atmosfera di desolazione del ghetto, ben ricostruito; l'indifferenza delle SS - ce lo impediscono. Ne' un finale parzialmente consolatorio, sospeso tra la realtà e l'immaginazione, lenisce la tragicità della vicenda. Questo film è lontano dalle vette del capolavoro di Roberto Benigni, forse a noi espressivamente più vicino, e senza dubbio più "coraggioso", e dall'ampiezza narrativa di "Train De Vie", che nel racconto di una storia strettamente legata all'Olocausto include una critica sulla società ebraica, sulla politica e sui movimenti resistenziali; è però assolutamente valido per spessore e contenuto e merita una valutazione positiva.
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