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Eyes Wide Shut

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Eyes Wide Shut

di callme Snake
8 stelle

Eyes Wide Shut. Ovvero un ossimoro, difficilmente traducibile, che rimanda al vedere e al non vedere e, forse, all'occhio chiuso/spalancato della macchina da presa, con la sua lente/pupilla e la sua palpebra/diaframma. Eyes Wide Shut è anche la condizione dei due protagonisti, un'eccezionale Kidman ed un genialmente (ma chissà quanto consapevolmente) sperduto Cruise, deviati nei corridoi/labirinti del desiderio mezzi svegli mezzi addormentati nel loro doppio sogno d'evasione. Quale sia poi lo status "ontologico" delle loro esperienze è difficile stabilirlo: la realtà del sogno della Kidman è persino più concreta del viaggio Fuori Orario di Cruise, attraverso una carrellata di personaggi perfidamente tratteggiati secondo "stereotipi guida". Ritroviamo così la ragazzina immigrata sfruttata dal genitore, la prostituta affascinate ed "onesta" (e malata di AIDS), la puttana-redentrice (il sogno d'evasione più banale e canonico che si possa attribuire ad un borghese annoiato...), l'amico universitario che ha scelto l'arte rinunciando alla carriera e il circolo dei potenti che si ritrova in una villa di campagna per organizzare rituali orgiastici in maschera che nemmeno Society di Yuzna...ma è nella seriosità superficiale della messa in scena, nei dialoghi sempre troppo lunghi, nel tentativo di Cruise di essere espressivo, nella battuta finale (l'ormai celebre "fuck") della Kidman, nell'illuminante discorso di Pollack sulla messa in scena, nelle continue autocitazioni (da Rapina a Mano Armata a Shining) che i conti non tornano. e poi: non è paradossale che nel film il momento orgiastico (quello nel quale ci si dovrebbe liberare dalle convenzioni della vita civile-borghese) sia praticato in maschera e secondo rituali? non è strano che sia proprio un regista (e che regista!) a suggerire l'ipotesi che sia tutta una messa in scena? Allora ecco che per lo spettatore attento si apre una nuova chiave di lettura "esterna" alla storia, che sorvola gli enigmi della pellicola e porta marchiato su di sé il sorriso beffardo (l'ultimo) del regista: e se, appunto, fosse tutta una messa in scena? uno scherzo, una presa per i fondelli di un regista poco cinefilo e amareggiato dal destino dei suoi film precedenti, osannati e censurati, incensati e condannati? se fosse una trappola per pseudo-intellettuali che passeranno anni a decriptare inutilmente un film costruito per non essere decriptato? certo, si possono tirare in ballo un sacco di discorsi intelligenti e trovare significati in ogni singola sequenza (e in questo caso Eyes Wide Shut sarebbe un film elitario, al quale non mi potrei nemmeno accostare)...ma è questo quello che Kubrick ci spinge a fare?è questo il suo ultimo messaggio? non è anche questo atteggiamento (quello del critico culturalmente preparato pronto a citare la psicanalisi e la sociologia, a sviscerare tutti i riferimenti a quel dato pittore e a sottolineare ogni maledetto carrello all'indietro o deja-vù scenografico) dopotutto una maschera sopra un'altra maschera? un rapporto con il cinema meccanico e congelato nella convenzione? Questa volta l'ironia Kubrick l'ha nascosta bene, e senz'altro Eyes Wide Shut è il suo film più spiazzante, freddo e frustrante. Eyes Wide Shut dunque è davvero un paradosso. Un'opera in cui le sequenze più kubrickiane (i carrelli nei corridoi durante l'orgia, il pedinamento notturno; ma anche lo stesso accompagnamento musicale), proprio perchè al limite della maniera, si svelano come finzione e sberleffo (in parte autodistruttivo, nel senso che distruggono quel mito creato ad hoc da cinefili e critici), regalando un nuovo significato posto al dì fuori del piano narrativo, già di per sé pregnante (non si può comunque eludere del tutto la critica ai rapporti meccanici tra esseri umani che il regista già altrove aveva sottolineato) ma da solo non sufficiente a fare del film un capolavoro degno degli altri che lo hanno preceduto (cosa che invece è).

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