Regia di George Cukor vedi scheda film
La commedia americana nel segno del brio e dell'eleganza. Cukor dirige una coppia affiatatissima, due attori giustamente anima e corpo di un film che gioca su binomi di opposti, o meglio, in opposizione: pubblico e privato, momenti brillanti e fasi drammatiche, uomini/donne, mariti/mogli. Un fatterello di cronaca diventa il terreno per una causa civile, e l'occasione per due coniugi di darsi (amorevolmente..e duramente) battaglia. Tutto si compie in nome della leggerezza (anche quando la tensione tra i due aumenta), la vittoria di Amanda è significativa ma non deve incidere: è ricondotta alla normalità dal buon senso generale, quello della quotidianità, che Adamo incarna con sempre maggiore rimpianto, e quello di un cinema che in fondo non deve perdere di vista la sua funzione di sano e raffinato spettacolo. La regia sposa piani sequenza e lunghe inquadrature, ricorrendo spesso al fuoricampo interno e incorniciando lo spazio con gusto teatrale. Lo stile di Cukor si esprime al meglio quando le soluzioni linguistiche (in questo caso primo piano e totale sopratt.) danno con misura e finezza quel "tocco" necessario ai dialoghi, agli ammiccamenti, alle dinamiche psicologiche che la sceneggiatura veicola. Con il contributo della sensibilità che i suoi superbi interpreti gli sanno puntualmente offrire.
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