Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Tutto su mia madre
Film dedicato a tutte le madri , a tutte le donne, forse il vero sesso forte, magari, perché la natura ha dato loro il compito di generare e custodire un'altra vita. Non per niente le divinità, in molte culture diverse dalla nostra, sono femminili . Anche nel nostro cattolicesimo, mentre Cristo muore in Croce , per risuscitare, la Madonna rimane l’immagine più bella , per eccellenza, perché Madre di Tutti Noi.
Così a cominciare dalla Madonna ci sono i più svariati modi di essere madri, perché madri non si sceglie di diventarlo, è un dono, è solo la vita che ti mette nelle condizioni di poterlo essere, ognuno in diverso modo. Rimane il più grande atto d’amore, il più forte atto umano del creare .
Ma, come la Madonna, quanto può soffrire una madre per il proprio figlio?
Nel Film, viene descritto lo strazio del dolore di una madre, Manuela, che perde un figlio tragicamente, Esteban, e non sapendo, naturalmente, darsi pace , lo ricerca a Corugna , nell’ uomo a cui dopo la morte gli furono estirpati gli organi, ma meglio lo ricerca a Barcellona nel padre , Lola, diventato trans, mai conosciuto dal figlio , ne ignorava l’esistenza, pur desiderando tanto un figlio. All’ignaro padre, appresa la tragedia, non rimane altro che piangere la commovente lettera di un figlio mai conosciuto , “ tutto su mia madre “ , la lettera di un figlio alla ricerca del padre, non importava chi esso fosse.
Un altro modo di essere madri..
Si può essere madri nella società delle aride convenzioni borghesi, magari generando una figlia ribelle, che per ribellione diventerà suora ( negazione della maternità e del mondo materno), Suor Maria Rosa E per ulteriore ribellione, ci si può ribellare allo stereotipato mondo cattolico , e divenire così..scandalosamente madri, ma pagando per amore della vita, con la stessa vita.
In questo caso , Suor Rosa muore, dopo aver partorito un figlio, Esteban, figlio della stessa Lola, lo stesso trans, malato di aids.
Si può essere madri “adottive” , o comunque “non apportatrici della propria metà genetica”, come la madre Manuela, che prende in cura lei il bimbo , nato da Rosa e da Lola, il Nuovo, Secondo Esteban. Il bimbo appena nato, è sempre parte di lei, perché parte dell’uomo che ha amato.
Il bambino è nato siero positivo per questo non voluto dalla nonna , perché secondo i crismi borghesi, a detta di lei “ ci infetterà tutti!”
Huma Rojo è attrice nel film, della tragedia “Un Treno Chiamato Desiderio”; lo spettacolo teatrale che ha segnato la vita di Manuela.
Huma , a detta di Manuela, “è una grande attrice, ma nella vita non vale nulla” , ama una giovane lesbica tossicodipendente e mediocre attrice probabilmente facendole da mamma.
Palcoscenico e vita, finzione e realtà si intrecciano nella visione della tragedia di Tennessee Williams, “Un Treno Chiamato Desiderio”, in cui abbandono, follia, ricerca d’amore, morte e nascita di una nuova vita si mescolano , nella vita/tragedia di fantasia, perchè Manuela in passato personificava, Stella, dando qui nella nuova recitazione una dimostrazione superlativa, perché soffertamente vissuta.
Esteban muore il giorno del suo compleanno, dopo la visione di, “Un Treno Chiamato Desiderio” , investito da un auto dopo aver chiesto senza riuscirci l’ autografo alla grande attrice, Huma Rojo, così grande nella carriera, così fallita nella vita.
Eteban sarà il bimbo venuto al mondo, secondo figlio dello stesso padre , che la protagonista stringe a se, come continuità dell’amore per il figlio perso e per l’uomo amato, ora malato.
Esteban incarna la continuità della vita , in persone straziate dalla morte e dalla malattia : Manuela, Rosa, Lola, Esteban, e incarna, la vittoria della vita sulla malattia che uccide.
Eteban , bello, sorridente, paffuto, a due anni dalla nascita, negativizza il virus dell’ aids .
E’ la figura maschile migliore di tutto il film..
Dove il maschio/uomo viene ridotto ad un semplice , “donatore” , inconsapevole esecutore della volontà femminile in preda solo alle proprie passioni/pulsioni. Vedi Agrado , che non si accetta nel suo ruolo maschile, vive per accontentare gli altri e viene salvata da Manuela dal marciapiede, Lola , un altro trans, che non sa neppure di essere padre, per ben due volte, poi l’Attore Macho , ma che tanto macho non è, se desidera un pompino da un trans, il figlio Esteban che muore stupidamente, facendosi investire, il Padre Borghese , una ” monade” mezza rincretinita, a spasso col cane, a cui la moglie, per perbenismo, nasconde la scandalosa, “immorale” gravidanza della figlia suora e la successiva morte..tanto lui non sa neppure di avere una figlia..
ma le ambiguità sessuali non lesinano neppure le donne “ siamo tutte lesbiche “ dirà Manuela.
Ed in questo carosello di personaggi , tipicamente "almodovariani", fa da sfondo Bacellona, città conosciuta, vissuta, amata.
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