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Pi greco. Il teorema del delirio

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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Alessia Birri

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pi greco. Il teorema del delirio

di Alessia Birri
10 stelle

Grandissima interpretazione metafisica ed esistenziale del regista Darren Aronofsky sull'instancabile ricerca della verità e dell'assoluto, che vede come protagonista uno scienziato matematico (Max Cohen, magistralmente interpretato da Sean Gullette) ossessionato dal numero 216 e dalla sua applicazione alla consequenzialità degli eventi reali, applicando la sua ricerca e i suoi calcoli all'andamento della Borsa. La ragazza della porta accanto, innamorata di lui, rappresenta l'unico possibile ponte che può tenere Max Cohen legato alla vita impedendogli di cadere totalmente nelle spire della follia, di quell'ambizione metafisica e quell'ossessione che implicano il passaggio ad un più alto livello di coscienza, che relativamente alla nostra esistenza può avere un solo epilogo: la morte, come ben cerca di fargli capire il professor Robeson. Il discorso del vecchio professore Sol Robeson (che a sua volta tentò di risolvere l'enigma), tenta infatti di fargli capire che non esiste alcuna trama, alcun senso nell'esistenza e nel susseguirsi degli eventi, alcun disegno prestabilito e che la concentrazione provoca un allontanamento da ogni soluzione, mentre l'intuizione può nascere dalla mente rilassata e sgombra da ogni finalità. Lo scienziato Max Cohen, alla conclusione del film, rinunciando al proprio intelletto e ai propri calcoli, trova finalmente la pace interiore, abbracciando l'universo nel suo non-senso, nel suo essere tutto e nulla, un infinito oceano di "possibilità" altrettanto infinite ed accettandosi come una microcosmica parte di esso, lasciandosi alle spalle la tracotanza del proprio Ego. Film geniale, che nutre la mente e lo spirito e di una profondità filosofica insondabile. Il bianco e nero senza sfumature è stato scelto dal regista per rappresentare la condizione psicologica di Max che rifiuta la visione relativa per perdersi nei meandri di un'impossibile raggiungimento dell'Assoluto. Indimenticabile. Meraviglioso e affascinante l'attore Sean Gullette dallo sguardo profondissimo.

Pubblico qui i dialoghi più interessanti e suggestivi fra Max Cohen e il professor Sol Robeson, il quale cerca di dissuaderlo dalla sua ossessione:

Professor Robeson: "Max, tu farnetichi: vieni con me...Gli antichi giapponesi dicevano che questa tavola è il microcosmo dell'universo (gli mostra una tavola in cui tutti i quadretti sono vuoti); quando è vuota sembra perfetta e ordinata, ma il numero delle mosse che vi si possono fare è infinito; secondo loro non vi possono essere due partite uguali, sono come i fiocchi di neve, perciò secondo la cultura giapponese questa tavola rappresenta un universo estremamente caotico e complesso...ed è questa la realtà del nostro mondo, mio caro giovane Max, non puoi riferire e ricondurre tutto alla matematica, non esiste uno schema di base...Fissati su qualunque numero e ti assicuro che lo troverai continuamente sulla tua strada: conterai 216 passi dalla tua porta all'angolo del palazzo, passerai 216 secondi in ascensore per arrivare al piano terra; quando il tuo cervello diventa ossessionato da qualcosa, tende a non registrare nient'altro e a concentrarsi esclusivamente su quel pensiero...350, 370, 240...il numero che hai scelto ora è il 216: bene, non farai altro che ritrovartelo davanti, mio caro...! (...............) Io ho smesso prima di capire fino in fondo e la mia teoria è che alcuni procedimenti fanno cadere il computer in una spirale da cui non può uscire; questa spirale gli causa un blocco totale, ma prima di smettere di funzionare diventa...diciamo che diventa "consapevole" della propria struttura...il computer prende improvvisamente atto della sua natura silicea e perciò ne stampa immediatamente la formula..."

Max Cohen: "Quindi diventa consapevole...?"

Professor Robeson: "In un certo senso...sì..."

Max Cohen: "Il mio studio di quello schema ha reso Euclide (il computer di Max) consapevole...il mio schema ha reso Euclide consapevole e prima di bloccarsi mi ha dato quel numero..." (il numero di 216 cifre)

Professor Robeson: "Quello è soltanto un comunissimo virus, sei finito in un vicolo cieco, non c'è nient'altro lì dentro...!"

Max Cohen: "Quella è una porta...una porta!"

Professor Robeson: "E' una porta che si apre sul precipizio, stai rischiando la ragione, devi assolutamente smetterla...""

Max Cohen: "Tu hai avuto paura e ti sei fermato..."

Professor Robeson: "Lo vedi come sono ridotto? Ha provocato il mio infarto!"

Max Cohen: "Stronzate...qui parliamo di matematica, di numeri, di procedimenti...!"

Professor Robeson: "Non c'è solo la matematica...: è la morte, Max...!!"

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