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Festen

Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Festen

di ethan
8 stelle

 

'Festen', diretto da Thomas Vinterberg nel 1998, è il primo film appartenente al Manifesto Dogma 95, sottoscritto e fondato dallo stesso autore danese e dal più famoso collega Lars von Trier e basato su alcune precise regole (10) su come girare un film, tra cui segnalo le più importanti: riprese in location, assenza di musica, uso della macchina a mano, luci naturali, formato 4:3.

'Festen' e il film di Lars von Trier 'Idioti' uscirono praticamente in contemporanea in occasione del Festival di Cannes n.51 ma, mentre il primo vinse il Premio della Giuria e numerosi altri riconoscimenti, il secondo ebbe una fortuna critica inferiore e non vinse nulla alla Kermèsse festivaliera.

Anche i miei favori vanno al lavoro di Vinterberg, in quanto il film di von Trier l'avevo trovato decisamente insopportabile ed irritante, tanto da rinunciare - caso per me rarissimo - alla sua fruizione completa.

'Festen' è ambientato in una villa in occasione del ritrovo annuale per il sessantesimo compleanno del riccone Helge (Henning Moritzen), capostipite di una numerosa famiglia, composta da due figli maschi, Christian (Ulrich Thomsen) e Michael (Thomas Bo Larsen), una femmina, Helene (Paprika Steen) e la moglie Else (Birthe Neumann) e via via dagli altri parenti. 

Christian, invitato a fare un elogio del genitore, sconvolge tutti rivelando che lui e la sorella, morta suicida l'anno prima, furono vittime di abusi sessuali da parte del padre quando erano ancora bambini. Tale confessione dà origine ad una serie di diverbi e scontri sia verbali sia fisici che si protraggono per un'intera giornata e nottata, facendo venire a galla tutti i dissidi, i rancori ed il malcontento, rimasti congelati nell'arco degli anni. Il mattino dopo, a colazione, Helge lascerà per sempre la villa e la famiglia.

Vinterberg riesce a raccontare un dramma da camera che tocca temi scabrosi come la violenza sessuale su minori e la disgregazione di un nucleo familiare, usando con intelligenza le regole autoimpostesi, ma soprattutto smorzando la drammaticità di alcuni passaggi con massicce dosi di umorismo; inoltre, nonostante il film sia costituito in prevalenza da lunghissime scene in cui sono i dialoghi a prevalere, non ci sono (quasi) mai cadute di ritmo.

'Festen' è un'opera la cui forma non è fine a se stessa ma, anzi, serve al suo autore per narrare la storia e delineare dei personaggi in un determinato contesto, quindi per me coglie nel segno.

Voto: 7/8.

 

 

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