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La prima notte di quiete

Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film

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La recensione su La prima notte di quiete

di Baliverna
8 stelle

Ancora un amore mancato in questo film di Zurlini, anche se questa volta la colpa non è (almeno non del tutto) di uno dei due. Sono comunque convinto che Zurlini deve aver sofferto tutta la vita per un amore di gioventù non realizzato, magari a causa della vigliaccheria e meschinità che ebbe quando si trattò di fare una scelta totale contro l'opinione di tutti. Questo tema, infatti, torna sempre nei suoi film, a cominciare dal memorabile “Un'estate violenta”. Qui siamo in presenza di una situazione più sfumata, meno netta cioè nelle responsabilità, ma il risultato è il medesimo. La sceneggiatura non chiarisce se la donna con cui vive il protagonista sia sua moglie o solo convivente, poiché lei dice che non vuole tornare da suo marito, ma lui parla agli amici di lei come moglie. Tutto nell'insieme, comunque, pare che tale non sia, e che quindi abbiano poco valore le sue rivendicazioni nei confronti del convivente. In ogni caso è una di quelle persone che non ritengono privo di valore “l'amore” non spontaneo, ma anzi ottenuto col ricatto morale.
Delon dà una buona prova in un personaggio disilluso e ferito dalla vita (ancora un'amore giovanile...) ma non ancora cinico. La Petrova è bella a sufficienza per giustificare il grande movimento di uomini attorno a lei, ed è altresì vittima della sua bellezza. Buoni anche i personaggi di contorno, e abbastanza impressionante lo sfascio morale delle loro vite. E' un film malinconico e triste, come la Rimini invernale, e la vita dei suoi protagonisti è piuttosto amara; tuttavia è un mondo in cui c'è ancora posto per l'amicizia più sincera.

Molto intensi i richiami religiosi con la spiegazione del dipinto di Maria Santissima e la citazione del Vangelo. Resta il dubbio, comunque, se Zurlini fosse ateo come il professore del suo film, o credente.

 

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