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La madre dello sposo

Regia di Mitchell Leisen vedi scheda film

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La recensione su La madre dello sposo

di ethan
8 stelle

Val McNulty (John Lund), che lavora nell'azienda del magnate Kalinger (Larry Keating) conosce fortuitamente la bella Maggie (Gene Tierney), figlia di un diplomatico, e da lì all'altare il passo è breve, con grande rammarico della altezzosa madre di lei, Fran (Miriam Hopkins), in vacanza a Venezia, di Betsy (Jan Sterling), che aveva instaurato una relazione conoscendo Val al lavoro e del figlio del capo (James Lorimer), che nutriva delle speranze nei confronti di Maggie. La madre dello sposo, Ellen (Thelma Ritter), lascia il negozietto dove tira a campare vendendo hamburger e raggiunge i neosposi ma, per un disguido, viene scambiata per una cuoca in cerca di occupazione.

'The Mating Season', letteralmente La stagione degli amori, da noi tradotto, una volta tanto in maniera azzeccata, 'La madre dello sposo', è una briosa commedia degli equivoci, tratta dalla play 'Maggie' di Ceasar Dunn e scritta per lo schermo da Charles Brackett, Walter Reisch e Richard L. Breen, diretta magistralmente dal veterano Mitchell Leisen, che fa sua la lezione di maestri del genere come Ernst Lubitsch e Howard Hawks, dando al film un ritmo irrefrenabile, fatto di un susseguirsi ininterrotto di gag una più divertente dell'altra, impreziosito da dialoghi scoppiettanti, pieni di ironia (ma anche di un retrogusto amarognolo) sulle differenze di classe sociale presenti nella società americana dell'epoca che si ripercuotevano tanto nel mondo del lavoro quanto nella vita di tutti i giorni, e supportato da un cast in stato di grazia, dove ogni attore brilla di luce propria.

Da Gene Tierney, che interpreta con raffinatezza la dolce Maggie,passiamo a John Lund, attore non eccelso ma che qui ben diretto riesce a dare il meglio di sé, alla sempre brava Jan Sterling, in qualità di ragazza delusa e piantata da Val, a Larry Keating, che disegna un capo dal volto umano, per arrivare alle vette interpretative, rappresentate da Miriam Hopkins, sublime nel tratteggiare la pretenziosa e vanitosa madre della sposa e dalla semplicemente straordinaria Thelma Ritter, una 'leonessa' della commedia americana, poiché ogni volta che c'è lei in scena si 'mangia' qualsiasi collega per il modo in cui proferisce i dialoghi e per come si muove nell'inquadratura: qui ottenne la sua seconda candidatura all'Oscar e saranno in tutto sei nel corso degli anni, ma, come per tutte le altre, sfumò e il fatto che non lo abbia mai vinto è uno dei tanti 'scandali' o ingiustizie dell'Academy.

Nella scena in cui Fran dà dei sonniferi a Maggie, afferma che glieli ha dati Mussolini, definito dalla donna ''Un uomo terribile, ma che mangiava e dormiva bene''; da un'altra recensione da me letta, ho scoperto che nel doppiaggio il fornitore di pillole è diventato Goering, quindi si può benissimo parlare di censura di natura 'politica' nella nostra versione.

Un gioiello della Sophisticated Comedy.

Voto: 7/8 (v.o.).

 

 

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