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Il fantasma dell'Opera

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il fantasma dell'Opera

di Lina
1 stelle

Versione profana di un classico dell’horror ed esatto esempio di come si rovina un capolavoro. È un film a dir poco ignobile, fantasioso in maniera disgustosa e costruito sulla base di spunti alternativi grossolani e deliranti. Non affascina in nessun momento ed è privo di quel fondamentale poeticismo della storia originale.

 

Perché trasformare il romanzo così ben scritto da Gaston Leroux in un qualcosa di squallido, grottesco e miserabile? La trama, in questo caso, propone delle innovazioni molto kitsch. Va bene il voler creare qualcosa di diverso e originale, come è vero anche che un regista può avere una propria visione di una storia che lo ha colpito, iniziando a fantasticare sugli elementi che gli piacerebbe aggiungere o modificare nella sua trasposizione cinematografica, ma quando è troppo è troppo! Qui siamo all’apoteosi della demolizione di un classico della letteratura e del cinema!

 

Nulla funziona. La sceneggiatura è dilettantesca, lo splatter graficamente obsoleto, il cast vergognoso, le scenografie e la fotografia prive della capacità di suggestionare e la colonna sonora deprimente – un Morricone sottotono a mio avviso.

 

Il “Fantasma” Erik, qui è stato trasformato in un pervertito privo di carisma, che invece di suscitare pietà – sensazione che finora tutti i buon freak che si rispettano sono sempre riusciti a suscitare nel pubblico – provoca disgusto e disprezzo. Il suo volto in questo caso non ha deformità, non deve indossare una maschera per coprirlo (sebbene sia molto brutto anche senza) e allora viene da domandarsi il motivo per cui abbia scelto di vivere nei sotterranei del teatro.

 

Che cos'avrebbe da nascondere? Ma soprattutto, ci si chiede perché sia diventato un assassino. Cosa lo ha incattivito e fatto nascere in lui il desiderio di vendetta se non il rifiuto della gente per la sua mostruosità?

 

L'idea di Argento dunque risulta insensata e inopportuna. Purtroppo, questo suo "Fantasma" è così squallido e mal-reinventato, che fa dimenticare di essere un bravissimo musicista e un uomo frustrato, tormentato e misterioso. Si rivela solo un personaggio rozzo, schifoso e odioso, in quanto il regista ha voluto dipingerlo perfino come uno squilibrato zoofilo (che se la fa da anni con i topi delle fogne) che non si capisce neppure con quali mezzi o qualità riesce a sedurre Christine. E non a livello emozionale o platonico, ma proprio carnalmente.

 

La scena del loro accoppiamento – non merita di essere definito in altro modo perché sembra più un incontro tra due animali anziché un sensuale atto d'amore o di sesso tra due esseri umani – con Christine che è stesa sotto di lui nuda e lo chiama “amore mio” pur conoscendolo appena e dopo averci scambiato poche parole in tutta la sua vita, rappresenta il top del cinema soft-erotico trash...

Lui che la sodomizza senza preliminari, come se fosse una capra, e lei che non batte ciglio e dalle cui labbra non esce neppure mezzo grido, che razza di roba è?!? Un porno fantascientifico?

 

Argento cerca di dare a bere agli spettatori che tra Christine e il Fantasma ci sia una sorta di connessione invisibile, una telepatia mista a un'intesa e un'alchimia entrambe istantanee, magiche e spontanee, ma solo i più ingenui non si renderanno conto di trovarsi di fronte a uno show insulso, pretenzioso e patetico.

 

E quando Asia finge di cantare dei buoni pezzi di lirica mentre scimmiotta una qualsiasi talentuosa soprano che si rispetti, diviene involontariamente comica. Grottesche le scene in cui canta sul palco e una volta davanti al Fantasma, che Dio ci salvi, si mette pure a suonare il pianoforte per seguirla con le note...

 

L'intera messa in scena sembra una farsa e la presenza nel cast di attoracci come Nadia Rinaldi, che interpreta una versione volgare e insulsa di Carlotta, ne sono la conferma. Del resto non ci si poteva aspettare molto da un film che secondo le dichiarazioni dello stesso regista, era stato progettato per essere una sorta di mini fiction televisiva a puntate.

 

Si suppone però anche che debba essere un horror, ma dove mai sarebbe collocato in tutto questo? Una lingua che viene strappata, una testa che viene mozzata e un uomo che viene sbranato dal fantasma – che oltre che zoofilo, si rivela a sorpresa pure carnivoro… cioè ma dove siamo, ne “La notte dei morti viventi”?!?) sono tutte trovate elementari, abusate e anche superate.

 

Se questo è tutto quello che Argento ormai si è ridotto a fare, allora il suo estro è veramente arrivato alla frutta.

 

Il suo protagonista è inespressivo e troppo antipatico per accattivarsi le simpatie del pubblico, ed è inutile che il regista, a un certo punto, tenti di conferirgli uno spessore diverso in cui, per alcuni momenti, lo mostra addirittura come un eroe, quando salva una bambina da un pedofilo. Si tratta di una scena fuori luogo, che non s'incastra con tutte le altre e che, soprattutto, non incanta nessuno.

L'Erik di Leroux era tutt'altra cosa. Sapeva incutere soggezione e commuovere al tempo stesso, cosa che invece questo fantoccio non riesce a fare in alcun momento.

 

Per quanto riguarda il personaggio di Christine, siamo proprio di fronte alla dissacrazione totale. La protagonista di Leroux era dolce, fedele, sensibile e innocente, mentre quella  interpretata da Asia è volgare e insulsa. Sembra un incrocio tra una dark lady e una ragazza disinibita dei giorni nostri, forse appena uscita dal circo dei reality show. Non rievoca affatto l'animo di una soprano eterea. I suoi dialoghi con il Fantasma, ma anche quelli con Raoul – un altro fantoccio squallido, che pur facendo anche lui sogni erotici su Christine, perlomeno non è uno zoofilo – sfiorano il ridicolo.

 

Per non parlare del delirante epilogo, che mostra l'uccisione del Fantasma mentre Christine urla, soffre e se lo piange – dopo averlo lei stessa ripudiato, passando subito a un altro uomo – proprio mentre Raoul la porta via su una zattera dopo essersi fatto in quattro per aiutarla e salvarla...

Avrebbe dovuto darle un calcio e farla cadere in acqua, abbandonandola al suo destino, invece di accettare passivamente che soffra tutte quelle pene d'amore per un maniaco privo di sentimenti umani...

La sua assurda reazione sarebbe forse il simbolo di un poeticismo maledetto? Per favore!

 

Questa versione cinematografica del Fantasma dell'opera è indubbiamente la più brutta che io abbia mai visto – e le conosco quasi tutte, sono perfino andata a vedere il musical a Broadway.

 

Forse, per Dario Argento, è giunta l’ora di cambiare mestiere. Ha avuto davvero un bel coraggio a dissacrare in questo modo uno dei capolavori letterari più belli del mondo. Dev’essere stato vittima di false visioni di successo. E poi basta mettere sempre la figlia nei suoi film. Ha stufato.

 

Asia non sa proprio recitare. Spogliarsi e mostrare squarci di nudo davanti alla telecamera non è talento, ma pornografia.

 

Julian Sands, invece, non è male come attore, ma il suo infame Erik rappresenta un insulto al capolavoro di Leroux e uno sputo in faccia ai classici freak cinematografici di culto.

 

Una pellicola per me bocciata e inguardabile su tutta la linea.

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