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Omicidio in diretta

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Omicidio in diretta

di SalvoVit
9 stelle

 

Un piano sequenza magistrale di ben venti minuti apre le scene. E' l'inizio di tutto. Il cinema nella sua essenza. La tecnica che accompagna la narrazione. La narrazione che leggera come una piuma avvolge lo spettatore immergendolo in quel mare avente come sorgente la mente di un maestro della settima arte. Il suo nome è Brian De Palma. Il film è Snake Eyes, Omicidio In Diretta.

Durante un incontro di Boxe molto importante, il ministro della difesa degli Stati Uniti viene assassinato. Tutti i presenti vanno nel panico e gli spettatori vengono bloccati nell'arena essendo testimoni oculari ufficiali. Kevin e Rick, rispettivamente ufficiale della marina con l'incarico di proteggere il ministro e agente di polizia, nonchè amici da tempo, indagano sull'accaduto.


Solo quando un maestro prende tra le mani una storia semplice e quasi banale come questa si ha davvero la conferma della sua nomea e delle sue qualità.

 


La macchina da presa si tramuta in tanti occhi che osservano la vicenda e la narrano a modo loro. Gli occhi del serpente del titolo (Snake Eyes) sono quegli occhi nei quali si tramuta la macchina da presa durante tutto il film. E' come guardare nella serratura di una porta e scoprire il marciume che inonda la politica americana.

Tutti sono corrotti, tutti. Nessuno è salvo. Nessuno è pulito. De Palma racconta la storia tramite personaggi che sono troppo sporchi e che sono lo specchio di una nazione e della politica di quest'ultima.

Molto Hitchcock, ma soprattutto molto De Palma, troppo. Piani sequenza interminabili e seducenti. Soggettive a non finire, tanto per richiamare quegli Occhi del serpente. La telecamera che si muove tra i personaggi e che diventa complice del marciume e della corruzione dei quali tutti fanno parte.

 


I colori accesi richiamano un certo tipo di cinema pop che è difficile vedere in un film del genere. Viola, giallo, rosso, blu. Tutti colori presenti e che accompagnano la visione dell'opera. Ma non è nulla di barocco o di pomposo. Tutto è studiato nei minimi dettagli. Ogni inquadratura ha una sua storia ed è studiata come un pittore studierebbe la sua tela.

De Palma è un maestro. Uno che merita di essere nell'olimpo dei grandi. Ha rivoluzionato la settima arte e ha portato avanti un certo tipo di cinema che non si sarebbe mai più visto se non ci fosse stato lui. Eppure nessuno se lo ricorda. De Palma rimane nell'anonimato come se non avesse mai fatto nulla, come se non fosse mai stato nessuno.

E questa volta non è un peccato. E' una vera e propria ingustizia.

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