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Emanuelle. Perché violenza alle donne?

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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La recensione su Emanuelle. Perché violenza alle donne?

di mm40
2 stelle

Numerosi sono stati i capitoli della saga della bella e disinibita Emanuelle; Joe D'Amato ne ha diretti parecchi: solo in quello stesso 1977 licenziava anche Emanuelle in America ed Emanuelle e gli ultimi cannibali. La ricetta è bene o male sempre la stessa: sesso a volontà su uno sfondo possibilmente esotico (qui ci troviamo in India, in un'India fatta di luoghi comuni e banalità grossolane, chiaramente), con Laura Gemser più spesso nuda che vestita a proclamare la libertà sessuale della donna nel modo più becero e maschilista che esista, e cioè accoppiandosi con tutto ciò che si muove attorno a lei nel raggio di qualche metro. Tutto nel senso di tutti gli esseri umani; perchè nel corso del film - che scade ripetutamente nell'esplicita pornografia - c'è anche un'attrice che si lascia penetrare in rapida sequenza da un serpente e da un pastore tedesco; e un'altra a cui invece viene inserita una banana nella vagina, a quel punto, sembra un'educandella da quattro soldi. La protagonista ovviamente non prende direttamente parte alle scene hard; fra gli altri interpreti degni di nota si trovano Ivan Rassimov, Karin Schubert, Gianni Macchia e George Eastman, quest'ultimo nei panni di un guru. Musiche adeguatamente barzotte di Nico Fidenco. 1/10.

Sulla trama

La bella e provocante giornalista Emanuelle va in India per un'inchiesta sul sesso tantrico; fra un incontro piccante e l'altro, sgominerà anche un sistema di tratta di schiave.

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