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Emanuelle. Perché violenza alle donne?

Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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La recensione su Emanuelle. Perché violenza alle donne?

di undying
8 stelle

Erotico girato con il solito inconfondibile stile da Joe D'Amato, che in questa occasione approccia il genere con estrema superficialità, nonostante il tema serio di base. Film variegato per ambientazioni, situazioni e con un cast d'attori di estremo interesse. Assieme ad Emanuelle in America il migliore del ciclo dedicato alla reporter del titolo.

 

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La fotoreporter Emanuelle (Laura Gemser) è in viaggio verso San Francisco, dove pernotta all'Hotel Sheraton. Incontra la collega Cora (Karin Schubert), giornalista del Post, impegnata nella realizzazione di un servizio sulla tratta delle bianche che ha base a Roma. In albergo conosce Malcolm Robertson (Ivan Rassimov), importante uomo politico attivamente impegnato in azioni di sostegno per il Terzo Mondo. Emanuelle rientra quindi a New York, alla sede del giornale presso il quale lavora, per ricevere un nuovo incarico dal direttore: dovrà infatti recarsi in India per indagare sull'attività di un guru di nome Shanti (Luigi Montefiori), sostenitore della "teoria del coito prolungato". Giunta sul luogo, nel tempio dedicato agli esercizi di meditazione conosce "intimamente" Mary (Brigitte Petronio), una ragazza romana traumatizzata da una serie di sgradevoli esperienze sessuali, che le offre le chiavi del suo appartameno nella Capitale. Emanuelle smaschera la vera finalità di Shanti, egocentrico individuo che opera unicamente per interesse personale e che si rivela in realtà ben poco dotato durante l'amplesso. Quindi raggiunge Roma, per collaborare con Cora su una losca attività di sfruttamento della prostituzione, indagando su una banda che rapisce giovani donne da collocare nei bordelli di Hong Kong. Nell'appartamento di Mary, fa amicizia con Annie (Anja Engstrom) e un'altra conoscente di Mary, con le quali finisce proprio al centro dell'organizzazione. Riesce però a far arrestare alcuni esponenti grazie all'aiuto di un amico (Claudio Aliotti). Nel frattempo Cora subisce una ritorsione, venendo aggredita e violentata con l'avvertimento di interrompere l'indagine ma, senza esserne intimorita, assieme a Emanuelle decide di recarsi comunque a Hong Kong, mettendosi sulle tracce del capo dell'organizzazione. Qui le due reporter conoscono Kilev (Aristide Massaccesi), l'organizzatore della banda, venendo ben presto rapite e inserite nel giro della prostituzione. Grazie al supporto di un emiro (Gianni Macchia), Dora ed Emanuelle portano in luce alle forze dell'ordine l'intera banda, facendo arrestare persino il primo ministro. Rientrata a New York, Emanuelle scopre un altro gruppo di delinquenti capeggiato dal senatore Paul, che sfrutta le ragazze avviandole alla prostituzione. Con il supporto di Cora riesce a farne arrestare i capi. La fine dell'indagine la vede finalmente in compagnia di Robertson, per il quale Emanuelle nutre una spontanea, contraccambiata, simpatia.

 

"Oggi la donna libera che ha la possibilità di esprimersi, in fondo, avrebbe il dovere di porsi il problema della protezione della donna nel mondo; la donna oggetto, la donna vittima della violenza sessuale del maschio, civile o no."

(Emanuelle)

 

Laura Gemser, Karin Schubert

Emanuelle. Perché violenza alle donne? (1977): Laura Gemser, Karin Schubert

 

Quarta pellicola (di sette in totale; cinque dedicate alla giornalista) con "Emanuelle" nel titolo o come protagonista, dirette da Joe D'Amato, anticipata da Emanuelle e Françoise (Le sorelline)Emanuelle nera: Orient reportage ed Emanuelle in America; seguita da Emanuelle e gli ultimi cannibaliLa via della prostituzione ed Emanuelle e le porno notti nel mondo n. 2 (aka Emanuelle e le porno notti). È anche quello con produzione più sostanziosa che contempla riprese effettuate in svariate location (Roma, New York, San Francisco, Teheran, Hong Kong, India). Sceneggiato da Maria Pia Fusco (in seguito, giornalista de La Repubblica) e Gianfranco Clerici, il film procede per frammentati episodi, essendo ciascuno coerentemente focalizzato sul contenuto erotico estremo. La versione integrale del film infatti contiene diversi momenti hard, alcuni assenti nelle edizioni italiane circolanti (anche il dvd Quadrifoglio, nonostante sulla cover riporti la scritta "versione integrale", è cut).

 

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Emanuelle. Perché violenza alle donne?: Karin Schubert 

 

Di particolare interesse figura l'eterogeno cast, con presenza d'attori all'epoca già celebri nel mondo delle luci rosse (Paul Thomas è il camionista che, all'inizio del film, offre un passaggio alla Gemser dal porto verso l'Hotel Sheraton; Randy West - irreperibile nella versione italiana visionata - dovrebbe essere coinvolto nella scena dell'orgia a Hong Kong) e altri caratteristi fondamentali del cinema italiano: Paola Maiolini interpreta la domestica sulla barca, sedotta dalla matrigna di Claudio Aliotti; Dirce Funari si vede portare via il partner dalla Gemser nel tempio del guru Shanti (ha un'unica battuta: "E io con chi lo prolungo il coito?"); Craig Hill è lo stupratore romano con volto sfigurato. Scritto con certa cura, ben interpretato da un gruppo di attori perfettamente in sintonia e realizzato da tecnici ormai affiatati, nonostante il contenuto Emanuelle. Perché violenza alle donne? non appare mai tetro o sconsolante, dato il tono di leggerezza con cui Massaccessi tratta la materia. Materia che è probabilmente femminista alla base (ossia nello script), ma che sullo schermo si converte in pura sexploitation, dove quello che conta è appunto il nudo di donna (la sequenza dello spogliarello di Juliet Graham e successivo stupro finale sul molo, a New York [1], in questo senso è estremamente indicativa).

 

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Emanuelle. Perché violenza alle donne?: fotobusta 

 

Ottima la scelta delle attrici, tutte nessuna esclusa, molto graziose (oltre alla Schubert e la Gemser sono da ricordare almeno la Petronio, Juliet Graham e la bellissima Anja Engstrom) e ben disposte a recitare in contesti spinti. Massaccesi riesce a creare un'opera compatta, visivamente affascinante e ricca di ritmo. Realizza scene suggestive con una tecnica che, anche nelle versioni soft, stimola la fantasia dando l'impressione di aver mostrato molto di più di quanto girato. Ci crede, al film, e si applica con grande competenza cinematografica, ci mette addirittura la faccia - apparendo nel ruolo dell'arabo delegato dall'organizzazione alla gestione della tratta - prevalentemente dal minuto 67 al minuto 71. Di notevole apporto anche il sempre ottimale contributo di Nico Fidenco alle musiche, che diventano elemento fondamentale e distintivo dell'intero ciclo dedicato al personaggio di Emanuelle (giornalista). Emanuelle. Perché violenza alle donne? è un'opera che non tradisce le aspettative del pubblico, ovviamente di quello alla ricerca del bello e del buon cinema erotico. Ragion per cui la valutazione espressa solo in conseguenza della visione televisiva (tagliata di oltre 20 minuti) non può essere ritenuta attendibile. Andrebbe visto nella sua completezza, consapevoli di essere di fronte a un film audace che in tempi non sospetti tratta con estrema professionalità anche la pornografia.

 

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Emanuelle. Perché violenza alle donne?: Joe D'Amato nei panni dell'arabo Kilev 

 

La versione integrale in home video 

 

Ad oggi l'unica edizione integrale parrebbe essere quella import, targata "Severin" (Emanuelle around the world - hard), comprensiva di traccia audio italiana, della durata complessiva prossima a 102 minuti.

Riportiamo, testualmente, dall'imdb:

"La versione hardcore Continental presenta materiale spinto nei seguenti punti del film: l'orgia del guru ospita comparse che fanno sesso esplicito, oltre a una controfigura per un'inquadratura di penetrazione con Emanuelle (scena presente anche nel dvd Quadrifoglio - min. 22, n.d.r.); lo stupro di Cora è più lungo e presenta un primo piano di un pene eretto; quando Emanuelle e le sue amiche vengono rapite e violentate dall'uomo con volto deforme, la scena è sostanzialmente più lunga, ma non esplicita; la scena della tortura con il serpente e il cane è mostrata nella sua interezza; l'orgia che Emanuelle spia verso la fine del film presenta primi piani di penetrazione, sesso orale e una banana che viene inserita in una vagina (presente nel dvd Quadrifoglio - min. 75, n.d.r). Inoltre, la scena lesbica tra Mary ed Emanuelle è più lunga." 

 

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Cover del dvd Severin (fuori catalogo), unica versione integrale del film

 

Curiosità 

 

La presenza di Juliet Graham, nel ruolo di Miss Ohio, la ragazza costretta a danzare nuda in pubblico sul molo a New York, potrebbe essere fonte di alcuni crediti errati nei quali tra le interpreti di Emanuelle. Perché violenza alle donne? viene riportato anche il nome di Kristine DeBell. Quest'ultima è la protagonista di Alice nel paese delle pornomeraviglie (Bud Townsend, 1976), mentre nello stesso film Juliet Graham interpreta la Regina di Cuori. Le due attrici, inoltre, presentano una forte rassomiglianza.

 

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Emanuelle. Perché violenza alle donne?: Juliet Graham, già Regina di Cuori in Alice nel paese delle pornomeraviglie (1976) e prigioniera in gabbia in Bloodsucking freaks (1976)

 

Citazioni

Dialoghi pronunciati da guru Shanti

 

"Questa è la scuola del Kamasutra. Qui le donne apprendono le unioni perfette e quelle sconsigliate, le arti delle più raffinate cortigiane, la posizione allacciata, la posizione in sospesa, la gondolante, la montante, quella della cavalla, quella del chiodo, quella del loto, l'unione doppia. Perché spesso è la donna a dover assumere un ruolo attivo quando l'uomo è stanco, oppure per amore di cambiamento e di curiosità. Ella deve sapersi piegare alla volontà dell'amante, ma all'occorrenza saper spingere l'uomo ai suoi giochi, alla sua sottile arte di seduzione. Essere gazzella con il toro, essere cavalla con lo stallone, essere maestra nell'arte dello strofinamento, della penetrazione, della frizione, della pressione; conoscere il colpo del cinghiale, il colpo del toro, il gioco del passero. (...) La donna ingegnosa modifica i modi dell'unione imitando i quadrupedi e gli uccelli, e ispira così all'uomo amore, amicizia e rispetto. Una vera donna, deve capire ed elevarsi."

 

"Concentratevi sulla vostra mantra, lasciate che i gesti si scindano dal pensiero. Non lasciatevi andare alla violenza dell'orgasmo: il vero piacere è un prolungamento indefinito dell'atto sessuale; un piacere più sottile, più sublime. L'orgasmo è morte. Più prolungherete il piacere, più intensa sarà la vita dello spirito."

 

"I poveri restano poveri, perché non sono abbastanza intelligenti da diventare ricchi."

 

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Emanuelle. Perché violenza alle donne?: fotobusta 

 

"Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai."
(Virginia Woolf)

 

Trailer 

 

Emanuelle. Perché violenza alle donne? - OST di Nico Fidenco 

 

N.B.: il video seguente è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto 

[1] Emanuelle. Perché violenza alle donne? (Joe D'Amato, 1977) - Clip

 

F.P. 22/10/2021 - Versione visionata in lingua italiana come "The degradation of Emanuelle", dvd Quadrifoglio (durata: 96'20")

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