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Oscar e Lucinda

Regia di Gillian Armstrong vedi scheda film

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La recensione su Oscar e Lucinda

di Lord Holy
6 stelle

Adattamento dell'omonimo romanzo di Peter Carey, nutro il forte sospetto che il non averlo letto abbia finito per giocare a favore. Inutile negarlo: se ho concesso una possibilità a questo film è soltanto per la presenza di Cate Blanchett (Lucinda Leplastrier), qui unitamente alla curiosità di vederla recitare accanto al noto Ralph Fiennes (Oscar Hopkins). Il risultato non è del tutto disprezzabile, ma penso fosse legittimo attendersi di più.

Il difetto sostanziale temo sia imputabile alla sceneggiatura. Non so se i problemi fossero già insiti nel soggetto originale, ma il fatto che la trasposizione abbia avuto un parto difficile è magari proprio un indice rivelatore a tal proposito. Tuttavia questo non serva mai come giustificazione, poiché la scrittura, nel caso, vi avrebbe dovuto ragionevolmente porvi rimedio, se affidata a una giusta competenza.

La storia è in effetti alquanto stravagante, in certi risvolti e personaggi, quasi fosse il frutto di un'attività onirica. Lo spunto sarebbe senza dubbio interessante e l'offerta potenziale prometterebbe una buona dose di originalità. Nonostante le stranezze, la sua sensibilità avrebbe compensato i difetti e gli attori avrebbero fatto il resto. Purtroppo non è così. Complice forse una regia non all'altezza, i momenti davvero toccanti e capaci di coinvolgere saranno ben pochi. E non molti saranno i dialoghi a colpire nel segno. Certo, qualche scena gradevole sopravvive, per fortuna, ma nulla che si dimostri particolarmente memorabile.

Buona la colonna sonora, che tiene in piedi la baracca, così come il fascino creato da costumi, scenografie, fotografia e paesaggi. Però ciò non è sufficiente a garantire un'anima convincente all'opera, che stenta comunque a trasmettere pathos e motivare l'attenzione. Presumibilmente non mi sentirei di consigliarlo ad alcuno all'infuori degli estimatori dei due interpreti principali, ma solo per il semplice vantaggio di questi ultimi nel riuscire con maggior probabilità o predisposizione a trarne le positività e i pregi.

 

La trama

Inghilterra, metà '800. Oscar Hopkins è un pastore anglicano un po' sopra le righe. Ha una sfrenata passione per il gioco d'azzardo e sarà proprio grazie a questo vizio che ammalierà la splendida Lucinda Leplastrier, un'ereditiera anticonformista. I due, incontratisi su una nave diretta con un'interminabile traversata fino in Australia, ed accomunati dal fascino per il rischio, intrecceranno la loro curiosa vicenda amorosa, trasformando le rispettive esistenze in una continua e piacevole scommessa...

 

La regia di Gillian Armstrong

Debole nel veicolare in pienezza la partecipazione e nell'avvincere lo spettatore mediante la storia.

 

Gli interpreti

Ralph Fiennes

Vanta certamente interpretazioni superiori, rispetto a questo Oscar Hopkins, ma il limite è della parte, non suo.

Cate Blanchett

Trae il meglio possibile dal personaggio di Lucinda Leplastrier, per come è scritto senza grande efficacia.

Ciarán Hinds

Meno inespressivo del solito, mi è parso, nelle vesti del reverendo Dennis Hasset.

Tom Wilkinson

Ruolo da comprimario, il suo Hugh Stratton, condotto con soddisfacente professionalità.

 

La colonna sonora

Il compositore Thomas Newman carica di enfasi le sue musiche, a tratti ricche di vero sentimento e poesia. Un sicuro pregio che mi sento di riconoscere, in grado di elevare almeno parzialmente il risultato finale.

 

Cosa cambierei

Latitano emozioni e coinvolgimento, ma non so se fosse necessaria una maggiore fedeltà o libertà rispetto al libro.

 

 

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