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Strade perdute

Regia di David Lynch vedi scheda film

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La recensione su Strade perdute

di Dompi
10 stelle

Un viaggio indimenticabile tra personalità multiple, trasfigurazioni e incubi come sogni che trasformano la realtà: l'inizio e il finale combaciano in un eterno ritorno dal quale non si può sfuggire, si può solo riavvolgere gli eventi come i nastri di videocassetta che Fred riceve da uno sconosciuto sotto casa.

 

Un road-movie labirintico/infernale che si immerge nei meandri della psiche plasmando e deformando gli ambienti e i personaggi, una corsa innarrestabile verso l'ignoto che si ripete, un loop onirico che non ha inizio e si conclude con un non ritorno(o un nuovo inizio?): si torna infatti all'inizio a parti inverse:"Dick Laurent è morto", prima sussurrato da una voce sconosciuta al citofono, poi sussurrato dallo stesso Fred Madison (Bill Pullman) che fugge in auto (ri)trasformandosi in qualcos'altro o qualcuno che non ci è dato sapere, una fuga dall'orrore che però non ammette scampo perché al senso di colpa non si può sfuggire, inutile cancellare(Eraser) dalla propria mente (Head) i propri errori. "Strade Perdute" è un uomo che non riesce a controllare se stesso e la propria vita andando alla deriva, fuori strada per rimanere sul titolo, un uomo che ha smarrito la via e che si rifugia in un mondo parallelo/personale: la realtà diventa menzogna perché è più facile da accettare e la menzogna diventa incubo, la realtà non determina gli eventi ma il come vengono ricordati("preferisco ricordare le cose a modo mio")e come rimossi dalla nostra coscienza. L'incubo si declina poi nel mistero e nella perversione: Fred un sassofonista che non riesce a soddisfare la propria moglie e vive la sua impotenza fisica e psicologica in modo devastante, Renèe (Patricia Arquette) che si sdoppia in due donne completamente opposte(Alice - Renee) che sono vittime o dominatrici di altri uomini che incontrano, tra cui un boss della mafia e l'opposto di Fred: Pete Dayton (Balthazar Getty) un ragazzino che si innamora della moglie del boss per poi soddisfarla e intraprendere con lei un gioco pericoloso e vizioso. La psicologia e le pulsioni dei personaggi quindi, la mente come un viaggio labirintico, il sogno che non finisce mai e la morte: quella causata dall'"uomo del mistero" (Robert Blake) che Fred conosce al party, un nosferatu che galleggia nella notte e che ha bisogno di sangue umano, la moglie di Fred appunto, vista in una visione onirica con lui ai piedi del letto che urla di disperazione e di orrore con il corpo a fianco della moglie brutalmente uccisa. Chi è stato? Com'è possibile che un uomo si dichiari di essere contemporanemente in due posti?

 

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(Fred parla a se stesso, al suo inconscio: "Dick Laurent è morto", scena iniziale e quella finale)

 

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(I personaggi si sdoppiano in un gioco di chiasmi: Renee - Alicia, Fred - Pete - "l'uomo misterioso")

 

Un noir (o un "horror noir del ventunesimo secolo" come lo definì Lynch) che ha inizio sulle note di un "impazzito"("I'm Deranged") di David Bowie che attraverso il sogno (ancora una volta elemento fondante della filmografia di Lynch) ci mette di fronte ad una realtà che è lo specchio di un incubo: la macchina da presa fin dall'inizio vaga inquieta tra transizioni e lunghe inquadrature dei meandri profondi dell'abitazione che dichiarano fin da subito la dimensione straniante a cui sono soggetti i due coniugi: quello di essere immersi in uno spazio domestico che dovrebbe apparire confortevole ma è in realtà un dedalo fatto di colori rossacei, di piccole luci che riflettono l'ombra di corpi e di un nero che assorbe quasi tutta la casa e chi ci vive dentro, sembra già di essere in un sogno e di essere svegliati all'improvviso da un rumore, qui un citofono di uno sconosciuto(o conosciuto? si guardi la fine) che dichiara 4 parole di cui non si conosce il significato. Una terribile visione interrompe i due coniugi a letto(o almeno terrorizza solo Fred che è l'unico a vederla) e preannuncia la visione di un altro personaggio che compare dal nulla, così come scompare da dove è venuto, affiora dal fuoricampo per entrare in collisione con Fred in un gioco di primi piano che ha del raggelante: un uomo si dichiara di essere in due posti diversi, a casa della moglie di Fred e proprio davanti a lui.

 

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(lo spazio domestico fatto di neri e rossi come un labirinto che avvolge i personaggi)

 

Dopo essere stato imprigionato per l'omicidio della moglie Fred sparisce, il film si riavvolge e si rinizia da capo: Pete è un meccanico che non ricorda nulla dell'incidente(quello di trovarsi stranamente in prigione), cosa che i genitori si astengono dal raccontargli. Pete si innamora di Alice, compagna del boss Dick Laurent, i due decidono di scappare insieme per iniziare una nuova vita, fino ad arrivare ad un'abitazione, una casa nel deserto: Pete entra ma non è più lo stesso, ritorna Fred che è di fronte all'uomo misterioso che gli confessa la verità: Alice non è la compagna del boss ma la moglie Renee. Fred decide di uccidere il boss mafioso grazie anche all'aiuto dell'uomo misterioso, torna nella sua abitazione per affermare che Dick Laurent è morto e poi sgomma via in auto inseguito dalla polizia ma nella fuga c'è un'altra ennesima trasformazione in qualcosa che non ci è dato sapere. Riavvolgendo il nastro si può dire che Fred geloso della moglie Renee sospetta il suo tradimento con Andy(l'uomo che dà la festa di sera) e con un boss mafioso(Dick Laurent)e il film ha inizio con Fred che ha già ucciso nel deserto Dick Laurent e lascia il messaggio al citofono. Poi uccide anche la moglie Renee e Andy, quello che si vede nella seconda parte del film è un'invenzione pura di Fred in prigione che si trafigura in un ragazzo Pete che è il punto di arrivo delle sue pulsioni emotive: è giovane e bello e non ha problemi con le donne. I genitori di Pete sono restii a svelare l'inganno che altrimenti farebbe crollare l'illusione che Fred si è creato nella sua mente, l'uomo del mistero rappresenta un'altro aspetto di Fred, non più giovane e bello ma un essere che vuole sangue, la sua parte più istintiva e animalesca(che infatti completa l'uccisione del boss solo iniziata da Fred che lo ha colpito con il coltello). Alice invece è la proiezione di Renee che ricorda a Pete(quindi a Fred) la verità("Tu non mi avrai mai", "tu l'hai ucciso"): Fred ha ucciso la moglie per gelosia e così lo ha fatto con i suoi amanti, Andy e Dick.

 

Molto probabilmente la vita di Fred termina con la sua morte: in prigione, sulla sedia elettrica, colpevole di uxoricidio e di due omicidi. Questa è una delle possibili interpretazioni, Lynch gioca con il mistero e l'enigma senza risolverli, mostrando o tentando di farlo le allucinazioni e le pulsioni più profonde dell'essere umano, questo è solo l'inizio: poi Mulholland Drive e Inland Empire a chiudere il cerchio, lo sdoppiamento della propria personalità in qualcosa di estremo e violento. Tirando le somme "Strade Perdute" ci mostra un viaggio autodistruttivo di un uomo che scivola sempre di più verso il Male, qui reso come una forza quasi onnipotente dal quale non si ha scampo, un uomo che è incapace di mantenere il controllo sulla propria vita e sui propri affetti che cerca di fuggire dai suoi ricordi più repressi, immaginando un'altra vi(t)a da percorrere, un'altra strada, finendo così scomposto in più pezzi. La regia di Lynch è magistrale, il commento sonoro sublime, Bill Pullman nell'interpretazione della vita, la Arquette meravigliosa. Si è al di fuori (in quanto spettatori) ma al contempo all'interno di una mente umana, quella di un musicista che è in preda alle allucinazioni e agli incubi più profondi. Portare sullo schermo tutto questo è qualcosa che non si era mai visto e Lynch ci riesce regalandoci un'opera colossale irripetibile.

 

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 (il viaggio si conclude(o rinizia?) com'era iniziato: la strada)

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