Regia di Randall Wallace vedi scheda film
Una trasposizione cinematografica che avrebbe poco da dire, se escludessimo le grandi qualità di un cast che avrebbe fatto una figura perlomeno decente anche legato e imbavagliato. Randall Wallace si cimenta nella sua prima regia dopo aver sceneggiato l'ormai celeberrimo Braveheart che fece incetta di premi nel 1996, ma, invece di matenersi sui livelli del colossal di Mel Gibson, cade miseramente, dando inizio a una parabola discendente che lo porterà a scrivere il pessimo Pearl Harbor di Michael Bay e a dirigere il dimenticabile We Were Soldiers.
In una pellicola dai ritmi lenti e poco coivolgente, va sottolineata la prestazione di Leonardo Di Caprio, impegnato in un doppio ruolo ben caratterizzato ma limitato ab alto da problemi di scrittura, e un John Malkovich che proprio non riesce a recitare male. Divertenti alcuni siparietti del Porthos di Depardieu, tra i pochi momenti leggeri delle oltre due ore di film, quasi mai alleggerite da una qualche trovata. E questa pellicola ne aveva estremo bisogno: troppo tronfia e con troppe pretese. Il momento "Ridge Forrester" di D'Artagnan che si professa padre del re e del gemello conferma le sensazioni di partenza: un film da passaggio televisivo poco riuscito.
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