Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Immaginate un film perfettamente identico a questo, solo che se al posto dell'esordiente Anderson ci fosse stato Scorsese - di cui il regista Paul Thomas omaggia il ritmo, i giri di dolly, le musiche, la fotografia, il montaggio alla Schoonmaker, ecc... - e al posto di una sorprendente star degli anni '70 sul viale del tramonto, Burt Reynolds, ci fosse stato un "funzionale" DeNiro ... Beh, per quanto la critica abbia accolto positivamente quest'opera prima, con tali varianti i recensionist per professione avrebbero urlato al miracolo. E lo annovereremmo sempre in liste di film ove sarebbe accostato a GOODFELLAS e CASINO'. Per rimanere nel seminato scorsesiano, la sequenza in cui Walhberg guarda con orgoglio i poster nella sua stanzetta di adolescente o quella di William M. Hacy che segna lo scoccare (dell'edonismo U.S.A. e getta) degli anni '80 - e del 2° tempo del film -avrà fatto impazzire Paul Schrader, sceneggiatore feticcio dello zio Martin. Non ci sono moralismi nè redenzioni. Tuttavia c'è l'ombra dell'autodistruzione per eccesso di personaggi che ricordano (non molto) alla lontana quelli di John Holmes, Gerard Damiano, Linda Lovelance. Ma la punizione (divina?) non esplode quasi mai del tutto, perchè questo ambiente viene "sorretto da dietro" da altri mondi ancora più marci. E alla fine l'ambiente del porno rischia d'apparire come una tollerante famiglia allargata ad individui più o meno dissipati. Dedica temporanea: consiglio caldamente questo film all'ottimo amico e cinefilo JackNONsquartatore72.
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