Regia di Woody Allen vedi scheda film
Dopo il divorzio dalla Farrow e le polemiche sulla relazione con Soon-Yi, Allen sembra voler dare in pasto al pubblico un alter ego che lo rappresenti per tutte le cattiverie che sono state scritte sul suo conto dalla stampa pettegola. Ecco così nascere Harry, personaggio meschino e amorale da fare comodamente a pezzi e da distruggere. Ma a pezzi c'è già, il povero Harry, perchè è incapace di trovare un'identità dato che chi lo ha sempre assecondato nelle sue perversioni gli ha voltato finalmente le spalle. Accompagnato in un viaggio da una prosituta, un cardiopatico e dal figlio che ha rapito, Harry scopre che la sua identità si cela dietro alle pagine che ha scritto, alle storie che lo hanno reso popolare durante la sua carriera di letterato. Ed ecco che da una delle commedie più ciniche degli anni novanta viene svelata la morale che non sempre siamo ciò che appaiamo dalle nostre azioni, spesso dettate da una confusione che ci distrae e ci allontana dal nostro vero essere, bensì la nostra bellezza ama nascondersi dietro a (scusare la citazione lennoniana) ciò che ci accade mentre siamo impegnati a fare altro.
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