La recensione su Sette anni in Tibet

di supadany

6 stelle

VOTO : 6++.

Annaud, come spesso gli capita, non difetta certo nella spettacolarità, il film in questione lo è, ma a volte (per non dire quasi sempre) non riesce a scavare appieno in una storia, come accade qui, che richiederebbe un maggior approfondimento e spiritualità.

Così lo spettatore cade vittima di un’ambientazione spettacolare e magniloquente (inutile aggiungere qualsiasi commento su luoghi così lontani e stupefacenti), davvero ben fatta ed avvolgente, ma nello stesso tempo, si ha anche la sensazione che manchi qualcosa per poter spiccare il volo verso orizzonti di assoluta qualità.

Insomma un po’ banale (come la pettinatura perfetta di Brad Pitt, Annaud avrebbe dovuto ricordarsi che il personaggio non era in vacanza alle Maldive …), soprattutto se confrontato con il luogo emblematico che affronta (guardare il bellissimo “Kundum” per poter fare un paragone completo), ma si fa anche piacevolmente vedere, perché la storia presenta parecchie situazioni che riempiono la scena a livello visivo (assolutamente di meno a livello cognitivo), peccato solo che le stesse finiscano per allontanare da quello che mi sarei aspettato essere il succo ultimo del discorso.

Dunque, un buon film di intrattenimento, ma per la riflessione meglio rivolgersi altrove (cioè il grande Scorsese).

“Solo” discreto, credo di essere stato chiaro su chi e come possa apprezzarlo o meno.