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Colazione da Tiffany

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Colazione da Tiffany

di will kane
10 stelle

Truman Capote scrisse un romanzo breve intitolato "Colazione da Tiffany",nel quale,con la velenosità che gli era tipica,dipingeva efficacemente la vacuità di un "bel mondo",nel quale come pesci in un acquario troppo affollato si agitano e muovono esseri umani in cerca di affermazione,buone frequentazioni e quant'altro. Blake Edwards,su una sceneggiatura ampiamente elaborata da George Axelrod, realizza una commedia ad alto tasso di amarezza che pare più "wilderiana" di molto suo cinema,annettendo un lieto fine che in Capote non poteva essere,il quale non cancella la drammaticità di molti passaggi del racconto. Storia d'amore incontrollato tra due cuori soli,più che solitari, la commedia inanella una descrizione d'ambiente efficacissima e piuttosto acida ad un romanzo di formazione sentimentale tra due persone scafate e portatrici di una corazza dentro la cassa toracica per impedire a se stesse di rischiare qualcosa nella selva umana in cui hanno scelto di vivere. Belli e aggraziati,la Hepburn e Peppard sfoderano un'alchimia attoriale eccellente,sebbene,come scrisse anche qualche critico all'epoca,l'interprete de "Gli occhi della notte" e "Sabrina" non rispondesse nel fisico e nella gestualità al personaggio della pagina scritta,ma la classe e la bravura di Audrey impongono lei come assoluta Holly/Lullaby. Un gatto rosso è l'unico punto di riferimento del mondo affettivo della ragazza,che ha un passato gentile da tenere nascosto, e la nobiltà d'animo fondamentale del giovane scrittore che si è perso nelle agiatezze della grande città viene fuori,nonostante tutto lo strabordante cinismo che serve per sopravvivere a certi livelli:commedia di sentimenti repressi eppure tanto forti da riemergere, intrisa di svolte drammatiche e sferzanti, ha la magnificenza evergreen di un classico sincero,in cui la profondità di sguardo dell'autore si amalgama al ritmo della narrazione. Da antologia assoluta la scena della festa nell'appartamento,con l'emblematico particolare della signora che ride ubriaca conversando con la propria immagine allo specchio,ritrovandosi poco dopo a piangere verso se stessa,affranta e in piena crisi.

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