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Agente 007. Una cascata di diamanti

Regia di Guy Hamilton vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. Una cascata di diamanti

di scandoniano
10 stelle

Prima ancora dei titoli di testa, 007 ha già accoppato Blofeld (interpretato nuovamente da Charles Gray). Blofeld che però poi ritornerà, clonato. È solo l’incipit del complicatissimo “Una cascata di diamanti”, ultimo dei sei film in cui James Bond è impersonato da Sean Connery (se si esclude l’apocrifo “Mai dire mai”) e settimo della serie dopo la parentesi affidata a George Lazenby in “Al servizio segreto di sua maestà”. È il ritorno dietro la macchina da presa di Guy Hamilton dopo l’episodio di “Goldfinger”, ma soprattutto è il ritorno a suon di quattrini di Connery. Ma è anche il film che si segnala per la presenza di due geniali criminali, omosessuali e pazzoidi che rispondono al nome di Mr. Kidd e Mr. Wint, connubio meraviglioso tra crudeltà e humour british, su cui Bond ha la meglio solo nel finale (anche se il corpo a corpo a bordo della nave da crociera è decisamente troppo sbrigativo).

Con Hamilton, Bond torna allo status di agente che fa prevalere la scaltrezza sul machismo, mettendo da parte quella nota eccessiva di sensazionalismo mostrato negli ultimi episodi. Di “Una cascata di diamanti” si ricorderà certamente la trama estremamente intricata, condita da un numero indefinito di personaggi, da un andirivieni spasmodico degli agognati diamanti, che passano di mano in mano in maniera spesso criptica, per poi finire nello spazio. Ci si dimentichi della linearità delle altre storie (soprattutto perché questo film arriva subito dopo il piccolo gioiello “Al servizio segreto di sua maestà”): qui tutto si complica, basti pensare al fatto che perfino le location si moltiplicano a dismisura (Il Cairo, Sudafrica, Amsterdam, e numerosi posti negli USA). Il tutto reso ancora più intricato dai continui scambi d’identità, da tradimenti, doppigiochi, colpi di scena… Ma forse ciò che colpisce come novità assoluta è che per la prima volta Bond rimane fedele alla Bond girl di turno, non concedendosi nessuna scappatella (da notare che qui Bond non è ancora vedovo, giacché nonostante il film sia successivo a “Al servizio segreto di sua maestà” in cui Bond si sposa e diviene vedovo nella stessa giornata, l’omonimo romanzo di Fleming venne pubblicato solo 7 anni dopo “Una cascata di diamanti”).

Dopo qualche passaggio a vuoto, la saga di 007 ritorna al suo splendore originale.

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