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Henry - Pioggia di sangue

Regia di John McNaughton vedi scheda film

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La recensione su Henry - Pioggia di sangue

di marcopolo30
6 stelle

Mini-cult anni '80-'90 che disturba non tanto per la massiccia dose di violenza contenuta quanto piuttosto per la maniera acritica in cui ci mostra Henry e il suo mondo deviato. Ottimo da un punto di vista artistico, ma tecnicamente modesto, anche perché girato con un budget ridicolo.

Girato nel 1985 con un risicatissimo budget di appena 110.000$, “Henry, Portrait of a Serial Killer” resta uno dei casi cinematografici più controversi del periodo '80-'90. Non fu tanto la massiccia dose di violenza in esso contenuta a causare lo scalpore che ha poi finito con il creargli una sorta di status di mini-cult, a fine anni '80 non era certo questo il primo caso, quanto piuttosto la maniera acritica, quasi asettica, con cui McNaughton mostra le poco edificanti gesta del protagonista Henry. Il film è basato in maniera piuttosto libera sulla storia vera del serial killer Henry Lee Lucas che tra il 1960 e il suo arresto nel 1983 commise oltre 300 omicidi (anche se non tutti confermati dalle autorità). Il film di McNaughton resta a mio modestissimo avviso un lavoro incredibilmente riuscito da un punto di vista strettamente artistico, in quanto riesce davvero a far entrare lo spettatore nella mente deviata di Henry. E questo, in un panorama horror fatto di sbudellamenti idioti (già negli anni '80) è merito non da poco. Da un punto di vista tecnico il film soffre invece di evidenti carenze di budget, cosa che impedì al regista di ripetere scene venute fuori in maniera non impeccabile, o persino di disporre di comparse. Narra anzi la leggenda che, Rooker a parte, tutti gli attori erano amici del regista e che recitavano indossando i propri abiti e muovendosi con i propri automezzi. Ma se i tempi di lavorazione furono brevissimi, non altrettanto si può dire per quelli della distribuzione, con un film considerato una vera e propria patata bollente che nessuno volle (o potè) portare in sala fino al 1990. Da noi arrivò nei primi anni '90, e infatti è uno di quei film veduti (e sbeffeggiati) da Nanni Moretti nel suo “Caro Diario” (1993). Insomma, un film che val bene una visione e del quale misteriosamente, in una Hollywood che rifà ormai tutto quello che aveva già prodotto, nessuno ha ancora pensato ad un suo remake con adeguati mezzi tecnici.

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