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Banzai

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su Banzai

di hallorann
2 stelle

Non si può dire che Paolo Villaggio non sia stato generoso nel prestare l’originale maschera di Fantozzi e Fracchia. Dopo i fedeli Salce e Parenti (i migliori nel sfruttarla), negli anni novanta sono arrivati anche i Vanzina. Coproduttori con la loro Video80 insieme a Fulvio Lucisano, nel ’95 scrissero IO NO SPIK INGLISH con Villaggio nei panni dell’assicuratore Sergio Colombo in trasferta inglese, a metà tra Fantozzi (per le gag e gli slapstick) e Fracchia per le origini liguri. Due anni dopo il buon successo al botteghino (trascurabile per il resto) raddoppiarono con BANZAI, ambientato per buona parte in Giappone. E’ palese che Colombo con i suoi impacci fantozziani viene chiamato a confrontarsi in terra straniera. Si parte con la commedia degli equivoci per quanto riguarda il privato, dopo che il nostro si è separato e tornato single, per approdare alle parodie comiche di action movie e/o spionaggio alla 007.

I lungometraggi dei due fratelli sono degli instant-movie destinati ad invecchiare in fretta, ecco perché: chi si ricorda più di Cesare Maldini o dello juventino Ravanelli? E (se non per la partecipazione del premier Renzi) de “La ruota della fortuna” fininvestiana? Schumacher, Montezemolo e “Il mondo di Quark” tengono ancora botta. Umorismo di stretta osservanza televisiva. Il discorso è un altro, l’immaginario degli italiani è ancora televisivo-calcistico e loro da sagaci ma banali satiri di costume costruiscono le battute su questo sfondo. Non vorrei dare una risposta politica ma parlando di commedia la differenza, lo scarto tra Vanzina, Verdone e Virzì c’è e resiste nel tempo. Gli ultimi due viaggiano meglio, i brothers si fermano lì nonostante abbiano una cultura cinefila che male applicano. Onesti e coerenti lo sono per carità, ma di BANZAI cosa salvare? Un’aria di mestizia e stanchezza generale, più una buona dose di noia marchiano inesorabilmente la pellicola. Villaggio che sul set ha fatto razzia di ristoranti made in Japan resta un grande comico, a prescindere. Tra le citazioni divertente la parodia della roulette russa de IL CACCIATORE di Cimino. Intorno al protagonista compaiono il bravo Roberto Della Casa, la “gigantessa” Francesca Romana Coluzzi in versione femme fatale autoironica, il fetido Cuccurullo di Francesco De Rosa: un caratterista morto suicida che è stato un Silvio Orlando ante litteram, senza aver incontrato Salvatores in teatro e Nanni Moretti al cinema. Eppure neanche questi tre attori valgono la curiosità di vedere BANZAI. Astenersi please.

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