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Monty Python - Il senso della vita

Regia di Terry Jones vedi scheda film

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La recensione su Monty Python - Il senso della vita

di champagne1
9 stelle

In otto "corti" e un prologo i Monty Python provano a spiegare il senso della vita, partendo dal mistero della nascita fino ad arrivare all'epilogo funebre. Ogni sketch si sviluppa con le  modalità che hanno reso celebre il gruppo, e cioè attraverso plot paradossali in cui si affrontano temi spesso scabrosi senza alcuna riverenza e .

Per cogliere l'importanza di questa pellicola, basti pensare alle tante ripercussioni in termini di citazioni, riprese e ulteriori parodie rinvenibili nella cultura dello spettacolo fino ai giorni nostri.

 

       

 

Dopo il grande successo di Brian di Nazareth, i Monty Python erano attesi al varco per bissare il plauso unanime di critica e pubblico, ma erano talmente spaventati dall'impresa da essere sul punto di non arrivare mai al dunque, finché non ne furono costretti dal Produttore.

Scelsero allora la soluzione narrativa di utilizzare una serie di sketch comici sui diversi stadi della vita, nello stile degli sketch della loro serie televisiva, in modo da avere una più ampia libertà di azione e per rimediare più facilmente ad eventuali ripensamenti.

Pur in una modalità di lavoro di equipe, Terry Gilliam si prendeva le sue consuete licenze individualistiche. A lui era stato affidato l'episodio della Crimson Permanent Assurance da eseguirsi con cartoni animati e con una durata simile a quella degli altri episodi, ma Gilliam alla fine lo filmò con attori in carne e ossa e con una durata decisamente superiore, al punto da costringere il gruppo a staccarlo dal resto del film e a farne un corto che precedeva il film stesso.

 

 

La pellicola inizia allora illustrando il microcosmo di un acquario dove 6 pesci avviano una conversazione sul tema del senso della vita. Con una premessa del genere, non poteva che partire un film pieno di paradossi, sberleffi e black humour dove tutto e tutti vengono sbeffeggiati: dal mondo della finanza (con gli operai simili ai rematori dei galeoni romani) alla sanità e alle sue tecnologie (che fanno perdere di vista i pazienti) alla assurdita della guerra (con due siparietti ancora più assurdi: quello della guerra coloniale in cui un ufficiale perde una gamba mantenendo inalterato il tipico self-control anglosassone e quello della I Guerra Mondiale con la festa di compleanno sotto le bombe) ; dalla cultura e i suoi nuovi valori (la cultura che si mangia, la pseudocultura della comunicazione televisiva) fino ad arrivare infine alla religione, coi suoi dogmi e la sua sessuofobia.

 

 

Otto "corti" in cui lo spunto comico talora si fonda anche su riferimenti della cultura "alta", e che non si concludono mai definitivamente bensì favoriscono la transizione da uno all'altro fino alla fine. E quindi si parte dall'epoca della nascita fino a quello della morte in un susseguirsi di esagerazioni e di momenti surreali, in cui il gruppo incanala la sua esuberante fantasia che si dispiega in un umorismo divertente quanto acuto ed anche con alcuni aspetti disturbanti che sono sempre stati il suo marchio di fabbrica.

 

I Monty Python non furono mai del tutto soddisfatti del film, avrebbero voluto arricchirlo di ulteriori contenuti e si accorsero che esteticamente non era gradevole la caduta del ritmo nel finale. E questo fu l'ultimo film girato da tutti in gruppo, in quanto successivamente ognuno avrebbe intrapreso una sua personale evoluzione artistica.

 

   

 

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