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Aguirre furore di Dio

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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Badu D Shinya Lynch

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La recensione su Aguirre furore di Dio

di Badu D Shinya Lynch
10 stelle

Raggiungere l'inservibile.
L'immensità degli alberi, delle montagne, della natura, del nulla afferrabile. Perdere per trasformarsi in fantasmi vincenti. Conquistare il vuoto, l'invisibile che luccica - l'Inutile. Passioni traslucide che catapultano verso l'abisso. L'oro della morte, la Morte. Fino a che punto può spingersi l'ambizione umana, del guerriero? Probabilmente fino ad una luminosa e inconsapevole autodistruzione. Inconsapevoli : accecati dalla trasparenza e sincerità dell'Indomabile - Earth, Sky. Aguirre non è un essere superficiale, eppure tendenzialmente rappresenta una sorta di superficialità filosofica : quella del conquistatore che trasuda - fisicamente e mentalmente - velleità conturbanti, illusioni pulsanti ; elargisce paradisi palpabili, come fosse un Dio atemporale, un profeta atipico, dall'istinto primitivo. Oscurato da se stesso, dal possedere senza prima riuscire a possedersi, spinto verso acque sconosciute dal suo paradossale profetizzare, dal suo furore, il furore del suo (D)Io. Credere e crepare. Un viaggio verso una terra inesplorata (natura), all'interno di una mente inesplorata (follia) : il delirio dell'ineluttabilità terrestre, presso terreni che sprofondano dentro Aguirre - la fame non è un problema, a saziarla ci pensa la pazzia. Un'affascinante discesa all'inferno, attraverso un fiume torbido, pieno di pericoli, che scorre nelle vene del mondo, nelle arterie del protagonista - un conquistadores vorace, inarrestabile, promotore della Fine. Eppure le voci non cessano, si odono dappertutto, più si avanza e più sono chiare. Voci di demoni interiori, un flusso di lamenti incomprensibili. Tutto si assottiglia, ogni cosa si pietrifica - la mostruosità diventa normalità, che sarebbe la consapevolezza dell'oblio. Aguirre si identifica di fronte alla propria solitudine. Tutto si ferma. Si muore in piedi, circondati e avvolti da ciò che si brama e si desidera - l'Inconquistabile. Apoteosi dell'importanza del fallimento - il racconto di una grandiosa sconfitta. L'eroe ributtante ha perso. Werner Herzog, poeta dell'eterno sfiorarsi tra vita e morte, cantore dell'estenuante ed eterno sopravvivere all'inafferrabilità dell'Inutile, realizza un'opera inclassificabile e inarrivabile che comunica in maniera viscerale con lo spettatore attraverso sfumature, simboli e silenzi archetipali.
Capolavoro perforante.

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