Regia di Claude Pinoteau vedi scheda film
Uno dei più grandi successi di sempre in Francia, la storia e le problematiche amorose della tredicenne Vic, interpretata da Sophie Marceau, sono ormai leggenda. Semimassacrato dalla maggior parte della critica, rivalutato dopo una ventina d’anni soprattutto da noi italiani che, trovandoci di fronte alle commediacce contemporanee a tema adolescenziale e amoroso, non possiamo che considerarlo dieci passi avanti a film come Amore 14 di Moccia, ma l’oggettività lo stronca: la pellicola di Pinoteau è mal fatta, mal recitata e mal montata, completamente vuota a livello sostanziale (forse il finale è salvabile) e questa gioventù che pensa solo a ballare e a lamentarsi perché non hanno un vestito da mettersi ad una festa è veramente fastidiosa. L’atmosfera è genuina e il film è fatto in allegria ma questa pellicola francese, inconsapevolmente, dimostra l’oblio della generazione adolescenziale su cui ormai non c’è nulla da dire (difatti la storia d’amore fra i genitori di Vic è la cosa migliore, sia per sceneggiatura che per recitazione).
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