Regia di Stuart Heisler vedi scheda film
Da un romanzo di Dashiell Hammett, un noir labirintico e ambiguo, assolutamente moderno nel denunciare la collusione fra criminalità e politica. Fotografato in un acido bianco e nero che sembra alludere alla doppiezza dei protagonisti (tutti hanno qualcosa da nascondere: l’avventuriero che presiede la Lega degli elettori e il suo romantico socio, il candidato Governatore, la bella e misteriosa figlia di lui, il gangster Nick Varna e via dicendo), il film deve la sua qualità adamantina anche alle virtù di un cast in stato di grazia, nel quale spicca Brian Donlevy, quasi un Charles Foster Kane da opera buffa. Duro e scabroso “dietro le quinte” del mondo della politica, “La chiave di vetro” merita un posto al sole nell’elenco dei noir più riusciti della storia del cinema anche per le iperrealiste sequenze di violenza (una per tutte, il pestaggio di Ladd da parte del sadico guardiaspalle di Varna).
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