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Segreti e bugie

Regia di Mike Leigh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Segreti e bugie

di riverworld
8 stelle

"E' sempre meglio dire la verità, così non ci facciamo del male" dice Ortensia alla fine del film, quando (quasi) tutti i segreti sono affiorati e le bugie sono state smascherate.

Prima di questa constatazione finale, Mike Leigh ha trascinato lo spettatore giù nel profondo di un girone familiare non proprio infernale ma pieno di dolore, incomprensioni e sofferenze, il tutto generato da pesanti segreti e bugie.

Madri e figlie che non si conoscono. Suocere e nuore che non si sopportano. Madri e figlie che si conoscono ma non si capiscono. Uomini che subiscono i dissapori di altri. Figlie che cercano un'identità.

Brenda Blethyn è la superlativa mattatrice e fulcro di tutto.
Lei che si lascia andare ad una vita sciatta e triste, abbruttita anche da qualche bicchiere di troppo.
Lei che ha invidie e risentimenti feroci per la nuora e per la sua vita così diversa e migliore (davvero?).
Lei ossessionata dal timore che la figlia, con la quale quasi non comunica, non resti incinta anzitempo.
Lei con le sue mani tremolanti che talvolta vediamo solo riflesse nel finestrino dell'auto e non riprese direttamente dalla macchina da presa.

Leigh si muove al confine tra un proletariato sofferente e una media borghesia sperazosa, ma nella quale chi cerca di emergere ed emanciparsi deve sempre confrontarsi fino in fondo con ciò che era e con la sua storia pregressa.

La resa dei conti finale è potente, in un confronto/scontro familiare degno di Bergman, ed orchestrato dal bellissimo monologo di un grandissimo Timothy Spall, il quale alla fine ricuce gli strappi e riavvicina quattro donne che stavano per allontanarsi e perdersi definitivamente.
Arriva così il momento di avere un po' di speranza e si riemerge dal girone della sofferenza.

Un vero gioiello della filmografia British.

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