Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Grande nostro cinema, anche un po' dimenticato, senza sapere il perché. Mi fanno ridere in questo sito, dove le critiche sono pochissime riguardo a questi nostri film; come si fa a partecipare attivamente al mondo della critica cinematografica, quando si disconoscono i nostri capolavori, di cui il mondo non può fare a meno??
Qui siamo come derivazione da un Libro che ebbe successo, ma la stesura della sceneggiatura è libera dal convoglio letterale, ma riesce lo stesso ad entrare nei spiragli del cuore della storia e del suo significato, coinvolgendo, non fine a sé stesso, anche l'autore all'inzio ed alla fine, anche se oggi Ledda contesta il film e lo vorrebbe rifare, ponendo come problema inziale quello della lingua.
Certo va tutto bene, ma forse un doppiaggio più coraggioso, poteva sopingersi anche verso i sottotitoli, ma non è un problema che condiziona moltissimo, con i dovuti distinguo.
I Taviani sono al centro della loro aureola creativa, e faranno ancora cose belle, anche se alle volte imperfette, ma sempre cinematograficamente valide, mentre oggi si sono appiattiti in una mai immaginata piattezza televisiva, per cui piange il cuore vederli.
Qui si affronta il tema principale che però spazia in dieversi altri campi, per primo quello dell'apertura culturale da cui l'uomo è attratto, risolvendola in maniera eccellente e visivamente valida. In allacciamento alla sceneggiatura c'è tutta una impostazione di recitazione simbolica, mai teatrale, ma gestualmente valida per sottolineare l'argomento.
Un film di cui sentivo la necessità e la voglia di rivedere ed in cui in futuro non mi priverò di rifarlo, e a me non capita spesso questo tipo di sentimento.
Il film vinse a Cannes con il ruggito fortissimo di Rossellini, che era presidente della giuria, e che ebbe più che ragione.
Gavino, è succube del volere del padre tiranno che vorrebbe schiacciarlo in una vita che suo tempo è stato vittima egli stesso, ma la ribellione avrà il sopravvento
Piccolo ruolo, ma c'è già tutt il morettimso che conosceremo
La mdre, ruolo sfuggente come doveva essere
Verrà sempre ricordato per questo ruolo, anche se ha dato ancora , e dà, delle grandi prove interprtative, fra cui un altro film sempre con i Taviani, La Notte di San Lorenzo
Attore che con questo ruolo doveva esplodere in maniera significativa, aveva un bel volto cinematografico e sapeva recitare, ma dopo qualche altro film cascò in un genere basso, ed allora fece bene a cambiare lavoro dedicandosi con grande successo a quello di regista ed organizzatore di spettacoli teatrali musicali, portando in Italia e al sucesso un genere che solo con Garinei e Giovannini era riuscito a sfondare, precludendo a tutti gli altri che ci provavano, ma lui testardamente è riuscito a forzare il blocco ed oggi ha raggiunto il successo pieno del genere.
Grande regia e sceneggiatura , con una sintesi cinematografica chiara e ben distribuita, sono riuscti ad entrare nel mondo chiuso sardo anche grazie a certe tipologie folcloristiche che si distinguono.
Grande regia e sceneggiatura , con una sintesi cinematografica chiara e ben distribuita, sono riuscti ad entrare nel mondo chiuso sardo anche grazie a certe tipologie folcloristiche che si distinguono.
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