Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Paradossalmente è stata più brava Bette Davis nell'interpretazione di un personaggio complicatissimo, tranquillamente considerabile come uno dei più perversi del cinema, piuttosto che Joan Crawford, comunque bravissima, ma con un personaggio che era meno difficile da interpretare, nonostante l'interpretazione resti di assoluto livello.
Paradossalmente perchè nel film è al contrario, ed è uno dei punti principali della trama.
Mi ha molto colpito questo film, al punto da costringermi ad andare a fare una piccola ricerca. Ne è uscito fuori, e la cosa è veramente assurda, che le due attrici vennero scelte appositamente perchè erano.. rivali anche nella vita reale!
Due dive di Hollywood che non si erano mai stimate, e che nemmeno durante la loro collaborazione riuscirono a superare i dissidi che esistevano nel loro rapporto, dissidi che comportarono alla Crawford 7 punti di sutura causa pestaggio subito durante una scena del film, dove la Davis non si risparmiò, ma anzi, picchiò più forte che potè.
Insomma, anche fuori del film è tutto particolarmente dark, particolarmente inquietante. Ma parliamo, per l'appunto, del film.
Che sia un grandissimo film non vi sono dubbi. La recitazione sublime delle due donne e la loro scelta, unita alla lavorazione e l'accuratezza dei loro personaggi, curati minuziosamente, che incarnano perfettamente la debolezza umana, fragile all'invidia di vedere qualcun altro che ci supera in un campo dove precedentemente eravamo stati i migliori in assoluto, ancora più doloroso quando questa è tua sorella, tengono lo spettatore constamente attaccato alla sedia, lo incuriosisce al punto che entra emotivamente a far parte del film, a provare sentimenti, a provare a cercare un modo per aiutare la povera e indifesa Blanch dalla perfida Jane.
Il personaggio di Baby Jane è sublime. Dall'interpretazione violenta, ma a tratti innocente e malinconica, della Davis, alla critica poco velata al mondo dello spettacolo, di Hollywood in particolar modo, capace di riuscire a eliminarti dalla scena senza che tu nemmeno te ne accorga, costringendoti a chiuderti in te stessa, e abbandonarti all'alcool, alla vita sfrenata. Se a questo si aggiunge un rimorso per qualcosa che non si è fatto, come investire e causare la paralisi a tua sorella, si viene a creare un personaggio dai mille volti, che non saprà mai chi sia la reale Jane. Lo scoprirà solo alla fine, quando ritornerà la bambina che tutti adoravano, farà pace con la sorella morente dicendole che forse dopotutto avrebbero potuto essere anche amiche (ciò è molto forte ricordando il rapporto che esisteva fuori dal set),e lascerà che il pubblico, dei bagnanti che si avvicineranno incuriositi dalla situazione,la osservì in quel suo ultimo istante di celebrità. Un personaggio ambiguo, ma che affascina, che durante il film ci fa provare numerose emozioni tra loro contrastanti, dalla paura, alla rabbia, alla comprensione. Il tutto è magnificamente diretto da Aldrich, il quale, usando il bianconero, rende ancora più forte il contrasto con le luci.
Un grandissimo film che merita il massimo dei voti.
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