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1918 - I giorni del coraggio

Regia di Saul Dibb vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 1918 - I giorni del coraggio

di axe
6 stelle

Marzo 1918, ultimo anno della Prima Guerra Mondiale, Fronte Occidentale. Mentre i tedeschi si preparano ad una dura offensiva e gli inglesi, avendone avuto notizia, prendono le contromisure, giunge in prima linea il giovane e volenteroso ufficiale Jimmy Raleigh. E' aggregato, grazie all'interessamento di un suo parente, ad una compagnia nella quale milita un ufficiale amico, capitano Stanhope. La fredda accoglienza che quest'ultimo riserva a Jimmy ne smorza subito l'entusiasmo. La dura vita di trincea ha minato l'animo del capitano, caduto preda del vizio del bere. In questo clima di forti dissapori arriva l'ordine di raggiungere le linee tedesche per rapire un soldato nemico. Questo particolare film di guerra ha poche sequenze di azione e combattimenti; mette in primo piano, sullo sfondo di un reale episodio del Primo Conflitto Mondiale - l'"Offensiva di Primavera" - le condizioni psicologiche dei soldati, in particolar modo di un gruppo di ufficiali, durante la guerra di trincea. Dopo tanti anni di combttimenti, anch'essi, come il resto della truppa, sono stanchi e logorati nell'animo. C'è chi, in qualche modo, resiste; altri, sono duramente fiaccati nello spirito dal peso delle responsabilità che il grado porta con sè, dalla paura, dal crollo delle illusioni. Disciplina e rigore formale legati all'appartenenza ad una classe elevata sono degenerati in un formalismo incapace di nascondere la realtà. L'alcool scorre a fiumi; sono costanti, e quasi ossessivi, nei dialoghi e negli interessi dei personaggi i riferimenti al cibo, evidentemente ultimo legame con la vita del tempo che fu. Il ritmo del film e' molto lento. Le ambientazioni scure, fumose; i colori spenti. Gran parte della vicenda e' ambientata all'interno dei locali della trincea. Il racconto puo' venire a noia, i circa due terzi della durata del film sono occupati da una prolissa descrizione dello status quo, sulla quale s'incardina la - particolarmente drammatica - vicenda umana del capitano Stanhope. Nell'ultima parte si vede qualche sequenza bellica. La conclusione e' triste e forse un po' forzata; recitazione nella media. Mi sento di consigliare questo film esclusivamente agli appassionati del genere, per l'inconsueta ambientazione nel periodo della Prima Guerra Mondiale e l'ancor piu' inconsueta tematica. I protagonisti sono gli ufficiali, non la truppa. Spettatori "occasionali", magari piu' interessati all'azione, possono rimanere delusi.

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