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Birds Without Names

Regia di Kazuya Shiraishi vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Birds Without Names

di alan smithee
8 stelle

locandina

Birds Without Names (2017): locandina

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE

Ad Osaka la giovane e bella Towako vive con indolenza una vita fatta di lunghe ore di sonno e di passeggiate, senza apparentemente prendersi alcuna responsabilità od occupare il proprio tempo con un lavoro.

Vive in un appartamento disordinato e pieno di oggetti sparsi o mal disposti assieme ad un buffo e grezzo inquilino, brutto, sporco ma di gran cuore, che la mantiene, le intesta persino la propria assicurazione sulla vita, e la desidera più di ogni altra cosa.

Man mano scopriamo che la ragazza ha avuto una vita sentimentale piuttosto burrascosa con un faccendiere sposato, col quale progettava di fuggire lontano. 

Ora la donna si trova invaghita di un impiegato bello ed elegante che lavora nel reparto orologeria di una elegante gioielleria: pure costui è sposato, ma pure lui, completamente perso dall'avvenenza della ragazza, promette di lasciare moglie e figli per la donna, portandola con sè lungo un viaggio in solitaria in un deserto ad entrambi piuttosto caro.

Yû Aoi, Yutaka Takenouchi

Birds Without Names (2017): Yû Aoi, Yutaka Takenouchi

Yû Aoi, Tôri Matsuzaka

Birds Without Names (2017): Yû Aoi, Tôri Matsuzaka

Poco per volta le vere dinamiche della situazione vengono a galla, e comincia a sapersi qualcosa di più circa la sparizione del primo amante, di cui si son perse le tracce da oltre cinque anni. E ci sembra pure di aver capito attorno a chi si concentrano le responsabilità di tale sparizione. Ma non tutto è così semplice e lineare come può apparire a prima vista, e la passione, il triangolo amoroso che poi si dilata in ulteriori lati insospettati spuntati a sorpresa, condurrà ad una resa dei conti che avrà come perno fondamentale una figura sacrificale di irrinunciabile valore.

Birds without names, titolo bellissimo e non senza significato di questo thriller melodrammatico a forte impronta erotica, funziona sia nell'intreccio elaborato, ma in fondo pure classico tra un femme fatale e gli uomini-pedina che la circondano e vivono della luce ricevuta e riflessa, sia nella logica complessa dei singoli personaggi che popolano l'intricata vicenda.

Un incastro che sembra di capire al volo, fino al momento in cui ci si rende conto che l'importante non è la soluzione dell'imbroglio, ma la dinamica che ha reso indissolubili e rivali alcuni uomini ed una donna che li ha influenzati ed irretiti ognuno in modo totalizzante, anche quando costoro parevano condurre il gioco, facendosi portatori di un complotto od un imbroglio assai premeditato.

Yû Aoi, Sadao Abe

Birds Without Names (2017): Yû Aoi, Sadao Abe

Yû Aoi, Sadao Abe

Birds Without Names (2017): Yû Aoi, Sadao Abe

Buona la scrittura, arrovellata e avvolta su se stessa, ma in fondo coerente almeno con il suo epilogo struggente e concitato, e valida la regia - a cura di Kazuya Shiraishi, un nome da segnarsi e da tenere d'occhio - in grado di affrontare la storia complessa e articolata nei personaggi e nel tempo, con uno stile di racconto che si prende i suoi tempi, ma che trova il modo di chiarire tutto senza rendersi pedante o macchinoso, esaltando, attraverso scene di amore fisico davvero molto erotiche (due film giapponesi, due thriller a sfondo erotico - l'altro, ottimo e forse ancora migliore, era And then there was light - , due riuscite in questa Festa romana!!), la potenza e la dipendenza reciproca di una attrazione che finisce per giustificare anche l'azione più brutale ed estrema.

Ottima prova per l'animalesco e goffo Sadao Abe, nei panni dell'innamorato più puro e sacrificale della nostra protagonista, una Yu Aoi che riesce a dare alla sua controversa figura di femme fatale una carica ed una energia quasi passiva, in grado di smuovere e condizionare a sé uomini che si illudono di essere dominanti e padroni della situazione.

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