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West of Sunshine

Regia di Jason Raftopoulos vedi scheda film

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La recensione su West of Sunshine

di OGM
5 stelle

"Il più bel giorno della mia vita". Il solito modo di dire. Una facile morale, per una favola che favola non è.

Si sente una vaga eco, in sottofondo. Una parvenza di già visto, un’impronta che, nel ricordo impastato di buoni sentimenti, affiora in controluce, dietro le immagini noncuranti di un giorno qualunque. Qualunque è la storia, il consueto ritratto di un rassegnato tormento, del rapporto dolceamaro che unisce genitori e figli nelle famiglie disgregate. Si ritrova il classico cameratismo fra  l’uomo quarantenne ed il ragazzo adolescente, chiamati a condividere il presunto eroismo di chi affronta la solitudine come un’occasione per dare sfogo alla propria libertà. Scommettere ogni spicciolo sulle corse dei cavalli. Giocare ad oltranza sul cellulare del padre. La vita si combatte a suon di desideri da appagare, lontano dagli occhi di chi non capisce, eppure giudica con la massima severità. Tutto è sbagliato, in questo road movie di provincia, girato a bordo di una macchina che percorre pochi chilometri lasciando dietro di sé montagne di stupidaggini inutili, che non sono nemmeno servite a regalare una qualche emozione. Eppure il racconto appare teneramente attaccato ai suoi personaggi, che abbraccia con affettuosa curiosità, stemperando lo scrupolo di cronaca con la rassicurante levità di un’ammiccante indulgenza. È la tipica forma di realismo che non vuole credere fino in fondo alla colpa e all’insensatezza di chi non sa vivere, perché ognuno ha la possibilità di riscattarsi e tornare a sorridere scoprendo di essere compreso, accettato per quello che è, magari persino amato. Jim conduce il piccolo Alex attraverso una rapida rassegna dei suoi vizi e fallimenti, delle sue frequentazioni strane, della sua incapacità di coltivare amicizie degne di tal nome. Entrambi ne usciranno con le ossa rotte, ma felici e contenti. Basta essere stati insieme, ed essere rimasti sinceri, senza nascondersi nulla, nemmeno le cose più brutte. Ed il punto saliente è avere entrambi, in qualche modo, rischiato la pelle per futili motivi. Che soddisfazione specchiarsi uno nell’altro, mentre ci si diverte, si scherza col fuoco, non si prende nulla sul serio. Purtroppo, sotto l’allegria e la paura, non c’è niente da ricordare. Si torna a casa in preda ad un’euforia che passerà, consegnando l’avventura memorabile all’oblio della normalità. Il film si chiude frettolosamente sul retorico sigillo della gratitudine riservata alle esperienze speciali, condivise con persone speciali, a dispetto del mondo che non sa fare altro se non criticare. Il discorso finisce così, dopo aver attraversato convinto un minuzioso racconto di fatti e misfatti da poveri diavoli:  una matassa di eventi grottescamente addensati intorno al cliché dell’inettitudine che  affligge gli irresponsabili, assolvendoli e rendendoli finanche simpatici. 

 

Damian Hill, Ty Perham

West of Sunshine (2017): Damian Hill, Ty Perham

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