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2 biglietti della lotteria

Regia di Paul Negoescu vedi scheda film

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La recensione su 2 biglietti della lotteria

di starbook
7 stelle

Divertente commedia, tra precariato e il sogno di una milionaria vincita. Più che altro il pretesto per mostrare una desolata e desolante provincia rumena.

In un piccolo bar rumeno si ritrovano tre amici quarantenni, abitanti della degradata provincia, dove si rimpiangano gli agi e la prosperità della 'moderna' capitale Bucarest che dista, però, svariati chilometri.

Il bar è il luogo deputato al dialogo più schietto e solitamente 'variopinto': si parla delle altrui aspettative, come il sogno di una ingente vincita alle scommesse sportive, ci si scambiano le confidenze più intime, come il burrascoso rapporto del più sfigato con la moglie che emigrata in Italia per trovare lavoro lo ricatta con una esosa richiesta di denaro con lo spauracchio di vedersela portare via da un lestofante, 'ruffiano' e sfruttatore.

L'endemica mancanza di soldi porta i tre a comprare un biglietto della lotteria (simile al nostro superenalotto) giocando dei numeri con una sequenza logica (dovendone indovinare 6 sul totale di 49) che risulterà quello vincente con un montepremi di ben sei milioni di euro.

La commedia si trasforma in road-movie quando il possessore del biglietto, ricordando di averlo conservato dentro un marsupio, dovrà convincere i compari a recuperarlo poichè ha subito una rapina da parte di due giovani 'teppistelli' incontrati nell'androne del palazzo dove vive.

Sopra una vecchia Dacia del padre, riverniciata e resa marciante, partiranno per Bucarest per veder di recuperare il biglietto con la speranza di potersi elevare, con i soldi vinti, dal loro status di loser.

Commedia rumena che, come gli ambienti in cui è stata girata, risulta povera di mezzi ma schietta e divertente.

Il regista Paul Negoescu riesce a creare almeno 2-3 gags veramente azzeccate e particolarmente esilaranti giocando sugli stereotipi tipicamente rumeni legati ai personaggi, senza calcarne i caratteri in fondo si tratta di una commedia leggera, che popolano un condominio dove negli appartamenti troveremo 'varia umanità', dallo spacciatore alla chiromante, consultati per avere notizie sugli ipotetici ladri del marsupio.

Unica nota tecnica sul girato di Negoescu, che solitamente, dato il carattere semiamatoriale del fim, si limita a piazzare la telecamera e girare con una semplicità dilettantesca, riguarda il continuo soffermasi su immagini della provincia degradata come i palazzi fatiscenti, le pompe di benzina deserte, le stazioni ferroviarie ed i pali della luce precari; come cartoline di una Romania che stenta a sentirsi veramente Europa.

'Come è bella Bucarest' recita il baffuto attore, peccato che della capitale verrà inquadrato solo l'ingresso marmoreo di un parco giochi, anch'esso particolarmente desolato.

Cenni di una vitalità cinematografica, quella rumena, che tenta di dire che oltre a Mungiu c'è dell'altro per questo che definirei un vero 'miracolo distributivo'.

Merita senz'altro una visione nonostante che nei Cinema italiani sia stato relegato ad uno sparuto numero di sale.    

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