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First Reformed - La creazione a rischio

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su First Reformed - La creazione a rischio

di EightAndHalf
8 stelle

Ideale conclusione di una trilogia iniziata con The CanyonsDog Eat DogFirst Reformed di Paul Schrader rappresenta anche il punto più alto raggiunto di recente dal regista-sceneggiatore americano. Con un'impalcatura filmica rigorosa e fissa, Schrader costruisce nella prima parte un remake di Luci d'inverno di Bergman con analogie anche in termini di atmosfere, volti, avvenimenti e personaggi, e nella seconda parte cede il passo a un delirio taxi-driveriano che inghiotte il protagonista in un oblio di paure e tensioni, attese e angosce. E' come se in un solo film si documentasse il passaggio di testimone da angosce spirituali bergmaniane/bressoniane ad angosce altrettanto profonde tipicamente scorsesiane/ferrariane: e Schrader, ben consapevole di questo, discute proprio di Cinema e di messa in scena, trasformando in qualcosa di profondamente personale un intero immaginario cinematografico. 

 

Circondato di una cultura americana ingombrante e onnipresente, che richiama costantemente allo schiavismo del Sud, all'istituzionalizzazione dell'American dream e al cieco patriottismo, il sacerdote protagonista, responsabile di una Chiesa coloniale del '700 ormai più che altro meta turistica, comincia a vedere vacillare quelle certezze che, anche se solo superficialmente, consolavano la sua vita piena di rimorsi e segreti rancori. Quasi volontariamente dedito a un'intensa frustrazione (tratteggiata magnificamente da Ethan Hawke) fino al parossismo e a tendenze autodistruttive, padre Toller vive sul suo corpo e nella sua mente il disagio della solitudine, e anche l'inquinamento del desiderio, irraggiungibile a causa della suddetta solitudine. Alla vana ricerca di un fanatismo (e di un'impossibile coerenza) che giustifichi la sua follia. 

 

Se Schrader aveva con i suoi due precedenti film decretato la morte del Cinema, prima a livello superficiale e poi a livello sensoriale, qui cerca di far vacillare l'intera Settima Arte anche a livello spirituale. Costruisce castelli di stampo bergmaniano, come già detto, e li scardina in una violenta tensione autodistruttiva, che coinvolge il protagonista e il film stesso. Imprevedibile e inacciuffabile, ma mai gratuitamente cinico, First Reformed è un abbacinante film che nasce già dopo l'Apocalisse, dopo che tutto sembra essere stato definitivamente immerso nel nichilismo. E tramite un uso sporadico di suoni extra-diegetici messi sempre al momento giusto, Schrader crea un film di suspense e di paranoia, che nega la catarsi e invece lascia con un vuoto definitivo e obnubilante, in cui a contare di più non è tanto se si tratti di un lieto fine o meno, ma se davvero possa aver senso rispetto a tutto il resto. Una lezione di Cinema, di eccezionale intensità.

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