Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
purtroppo una delle più grandi delusioni cinematografiche degli ultimi tempi. cominciamo con la sceneggiatura: è manchevole, fa acqua da molte parti, ma soprattutto è noiosa e per un giallo è molto grave. il doppio affascina da sempre il cinema, ma raramente con così grande e ovvia prevedibilità. ozpetek non è de palma e nemmeno argento (purtroppo) e napoli rimane una delle città più affascinanti del mondo: ma dopo dieci minuti non se ne può più di vedere la mezzogiorno passare davanti alla chiesa del gesù nuovo; altro esempio, le battute di anna bonaiuto alla morte di beppe barra in terrazzo davanti alla città: peggio di così..., la morte di beppe barra davanti al medico mezzogiorno: lei non fa nulla, non lo soccorre e lo guarda morire (siamo in italia e la malasanità è sovrana...); quando la mezzogiorno tenta di raccontare al poliziotto della sua vita con luca, il poliziotto la interrompe per raccontare nil suo essere padre e vedovo...
il cast direi che è quasi tremendo: giovanna mezzogiorno purtroppo ha sempre la stessa identica espressione (sono lontani i tempi de la finestra di fronte), è sempre bellissima ma la regia la rende sciatta e monocorde. borghi è forse persino troppo bello e rende molto di più quando fa il coatto nudo, ma il regista lo ama troppo (anche se forse la cosa più bella del film è proprio il sensualissimo inizio tra i due protagonisti); i comprimari come al solito ruotano senza una direzione precisa: la coppia ferrari-sastri è quasi macchiettistica, la tombola (in terrazza con vista) con femminielli e streghe tipiche dai primi film di ozpetek, le facce delle comparse, i corpi delle comparse troppo insistiti e troppo inutili (gli ospiti alla festa dell'inizio). Questa ricerca di ozpetek delle scene corali con attori grandi e "dimenticati" dal cinema (beppe barra, lina sastri, ilaria occhini, massimo girotti) ha francamente stancato: o li usi bene oppure sembra sempre soltanto un gioca alla "meteore".
no non ci siamo proprio
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