Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Ispirato liberamente a "Il cavaliere della valle solitaria", il film di Eastwood ne ripercorre buon a parte del cammino narrativo ma con forse maggiore drammaticità (in questo rimane memorabile la scena del duello finale) e con la non indifferente variabile della giovane e innamorata ragazzina. Forse non il miglior film del grande regista e attore americano, ma comunque una valida pellicola western che del genere ripercorre tutti gli elementi più significativi: paesaggi incontaminati, pathos,atmosfere cupe,e quel perenne senso di ineluttabilità davanti alle tante ingiustizie di una società votata all' "homo homini lupus". Eastwood nella sua maschera eternamente inespressiva è perfettamente calato nel personaggio ,tanto che quasi soprende l'espressione di rabbia nel finale, a voler dire molto più di quanto il film stesso ci sveli sull'odio verso lo sceriffo e gli sgherri di cui si circonda. Un personaggio, quello del protagonista, decisamente borderline, in perenne bilico tra il voler prender parte a vicende in fin dei conti a lui estranee e la voglia di fuga, forse più da ogni sorta di coinvolgimento emotivo che dal contesto. Ottima fotografia a fare da ciliegina sulla torta di un film che comunque merita la visione anche per i non amanti del genere.
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