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The Robe

Regia di We Ra vedi scheda film

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La recensione su The Robe

di OGM
7 stelle

Credere. Nascondersi. Vivere.

Solo gli occhi. Di lei non si vede altro, da sotto quel chador nero, che la avvolge dalla testa ai piedi, anche quando è chiusa in casa. Non appena apre la porta, si direbbe che la vista offerta sia quella di uno spioncino, che fornisce indizi parziali, che dice e non dice. Guardarla e non poterla riconoscere è proprio come incontrare un'altra realtà, che si definisce per il suo non palesarsi, per il suo indossare una divisa convenzionale e mistificatrice, che nega l’identità dell’individuo per sostituirla con una regola distintiva. La religione veste un’uniforme d’ordinanza. Che sia quella dell’Islam o del buddhismo. Il voto di fedeltà è un abito, una tunica, un simbolo talvolta proibito che è, a sua volta, l’insegna di una proibizione, di un sacrificio, di un no da realizzare lungo tutta una vita. Il monaco si rasa i capelli, si copre di un semplice telo, ai piedi calza i sandali. Lo fa ogni giorno, finché quella bandiera imposta dalla tradizione diventa parte del suo essere. Si fonde con il suo corpo, ed impercettibilmente, diventa irrinunciabile e personale come la pelle, come la propria immagine riflessa nello specchio, la quotidiana conferma della continuità dell’io. Finisce per non essere solo un costume che esprime un’appartenenza, che esibisce un’idea, che manifesta una protesta. Per una maschera non varrebbe la pena di rischiare la morte. Invece il punto è che, nel momento in cui qualcuno se ne spoglia, cessa di esistere. Esattamente come accade quando ci si nasconde per sfuggire al nemico. Solo che in quel caso la sparizione è totale, si risulta invisibili persino a se stessi. Una cosa è la forma esteriore di un’adesione forzata, un’altra la sostanza di una trasformazione che in origine sembrava solo un gioco di società, e poi è diventata una maniera di concepire la propria presenza nel mondo.  Questo cortometraggio propone, sullo sfondo di un Myanmar lacerato dalla guerra civile e dalla repressione dei diritti fondamentali, una rappresentazione iconica della diversità, che è, nel contempo, causa di emarginazione e promessa di salvezza: una salvezza da cercare, mentre la guerra impazza e gli opposti colori si odiano, nelle tinte ombrose e spente di una solitudine liberatrice. 

 

scena

The Robe (2016): scena

 

scena

The Robe (2016): scena

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