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Il caso Mattei

Regia di Francesco Rosi vedi scheda film

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Stuntman Miglio

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La recensione su Il caso Mattei

di Stuntman Miglio
8 stelle

A metà fra biopic ed inchiesta, "Il caso Mattei" di Francesco Rosi è un' altra di quelle opere importanti per la memoria del nostro paese nonchè esempio di cinema d'alto livello sia dal punto di vista tecnico che da quello dell' impegno civile. La pellicola si apre sui resti dell' aereo personale di Mattei schiantatosi a Bascapè e si avvale d una struttura non lineare, fatta di rimandi e flashback ma anche di testimonianze, per ripercorrere i momenti salienti del carismatico imprenditore siano alla sua morte in circostanze, ancora oggi, misteriose. Dal salvataggio dell' Agip alla fondazione dell' ENI passando per il metano della pianura padana sino ad arrivare al petrolio russo e alla politica estera con i paesi produttori. Una scalata impressionante, dietro le quinte della politica e costantemente contro il monopolio delle sette sorelle ed in particolare contro l' arroganza degli Stati Uniti che il regista, fra le varie chiavi di lettura, inquadra come possibile mandante dell' omicidio con probabile braccio armato mafioso. La pellicola di Rosi ci offre un duro e lucido spaccato dell' Italia di quegli anni e consegna allo spettatore il ritratto di un dirigente pubblico carismatico, instancabile e pieno di fervore. Un uomo che creò lavoro per centomila persone e che spese miliardi per portare l' industria italiana a livello internazionale. Emblematico il tormentato rapporto con i media, in particolare con la stampa, che lo definì l' italiano più potente dopo Giulio Cesare. Un soggetto interessante quindi, avvalorato ancor di più da una messa in scena sontuosa e da ottimi risultati di montaggio e fotografia ; Rosi ha la mano sicura nonostante il terreno sia impervio e si districa bene fra scene di massa, riprese in macchina ed aeroplano, efficaci piani sequenza e finti filmati di repertorio. Valore aggiunto dell' intera operazione rimane ovviamente la maestosa interpretazione di Volontè che ancora una volta si cimenta con ruolo diverso e difficile facendo scomparire chiunque sia lì a dividere la scena con lui. Merito suo il fatto di far trasparire anche l' aspetto umano del personaggio nella sua consapevolezza di essere scomodo, nelle sue paure e nei suoi sogni di gloria : "Può cambiare la faccia dell' Italia" parlando di metano e politica estera, oppure :"Chissà se c'è il petrolio lassù?" guardando la luna da quell' aereo privato che sarà la sua tomba.  

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