Regia di Giddens Ko vedi scheda film
Per chi scrive, Mon Mon Mon Monsters è uno dei film più entusiasmanti, elettrizzanti ed infiammanti visti negli ultimi anni; merito, soprattutto, di quel finale così potentemente ed incredibilmente catartico e liberante. Un'opera, insomma, spensieratamente e, forse, involontariamente svuotante. Un incendiante e proteiforme incontro tra Miss Zombie [Sabu, 2013] e Confessions [Tetsuya Nakashima, 2010]. Un torture porn cinematograficamente e simbolicamente stravolto, nonché ribaltato (il mostro viene torturato, quindi allegoricamente de-potenziato).
Azzardando un paio di paradossali e spontanee associazioni filmiche, Mon Mon Mon Monsters è, per il sottoscritto, una sorta di pre-Nocturama [Betrand Bonello, 2016] e di post-Vinyan [Fabrice Du Welz, 2008].
Inoltre, nell'excipit, attraverso un gesto metacinematografico del protagonista, Giddens Ko dichiara che siamo tutti colpevoli, e al contempo, però, tutti possiamo essere "esorcizzati"; possiamo, quindi, redimerci. Bruciare.
Una pellicola appassionante, che mischia, in maniera assolutamente funzionale, più generi cinematografici. Un lungometraggio ricco di contrasti sia morali che filmici.
Un'opera gloriosamente decentrata ed esplosa.
Un film vincente.
[7.5 / 10]
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta