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Il rituale

Regia di David Bruckner vedi scheda film

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La recensione su Il rituale

di maghella
7 stelle

Luke, Phil, Dom, Hutch e Rob sono amici, ex compagni di università. I 5 ragazzi stanno concludendo una serata in cui devono decidere dove recarsi in vacanza con le rispettive famiglie. Tutti hanno una meta differente da proporre, tra cui spicca quella di Rob che vorrebbe fare una gita tra i boschi svedesi per fare trekking nella natura incontaminata. Prima di separarsi Luke convince Rob a seguirlo in un negozio di liquori per l'ultima bevuta prima di separarsi, gli altri 3 aspettano fuori. I 2 amici non capiscono subito che all'interno del negozio è in atto una rapina a mano armata. Luke si nasconde dietro ad uno scaffale prima che i banditi riescano a rendersi conto della loro presenza. Rob viene preso subito in ostaggio e minacciato di consegnare tutti i soldi e la fede nuziale. A quest'ultima richiesta Rob si rifiuta e succede il peggio, tutto sotto gli occhi di Luke che, paralizzato dalla paura, non fa nulla per intervenire in aiuto all'amico.

Dopo 6 mesi da questa terribile tragedia, i 4 amici decidono di portare un loro ricordo di Rob sulle montagne svedesi, e fare così quella gita che tanto avrebbe voluto l'amico scomparso.

Luke è decisamente a disagio durante la commemorazione di Rob, il suo senso di colpa è ancora cocente e non gli da pace, sentendosi sotto giudizio anche da parte degli altri ragazzi.

Al ritorno, Dom inciampa e si fa male ad un ginocchio. Il piccolo incidente convince gli amici a lasciare il sentiero sicuro ma più lungo, per intraprendere una scorciatoia che taglia la valle e attraversa la foresta.

La foresta nasconde però qualcosa (o qualcuno) di inquietante: una creatura squarciata e lasciata sanguinare attaccata ad un abete altissimo, segni misteriosi intagliati sui tronchi degli alberi, infine una casa abbandonata dove i 4 amici trovano riparo per la notte in cui vi è un totem fatto di rami spezzati. Nonostante questi presagi poco raccomandabili (come sempre succede nei film horror), i ragazzi decidono di non tornare indietro per la strada sicura, ma di continuare il cammino nella foresta. La notte però farà fare loro incubi terribili e di cattivo auspicio. Luke continua a rivivere la rapina dove è morto Rob. La sua vigliaccheria nel non aver mosso un dito e nemmeno lanciato un urlo in favore dell'amico è ancora più evidente nelle visioni notturne. Al risveglio ognuno di loro ha subito un trauma dovuto agli incubi. Il cammino del giorno è dettato dalla paura e dalla consapevolezza di essere seguiti da qualcuno.

Qualcuno (o qualcosa) in effetti sta braccando i ragazzi, che spariscono uno a uno fino alla scoperta finale di una tribù primitiva e pagana che utilizza i turisti malcapitati per un antico rituale a favore di un dio figlio bastardo di Loki.

Film riuscito nonostante si avvalga di rimandi narrativi conosciuti e in qualche caso inflazionati. A mio parere è l'ottimo incipit a dare alla storia il ritmo giusto e una chiave di lettura originale per interpretare gli eventi che seguiranno. Luke è devastato dal senso di colpa che non gli permette di metabolizzare il dolore per la perdita dell'amico. Questo senso di colpa però pare diventare un valore aggiunto per la sua sopravvivenza nella foresta. La creatura divina infatti sembra rispettare questo suo aspetto così meschino, il dolore che Luke conserva dentro di sé è necessario al rituale pagano dei suoi devoti, che in cambio ricevono la vita eterna. Una vita da zombi mummificati, che poco hanno a vedere con gli dei che conosciamo dai libri di scuola.

La bellissima fotografia rende suggestive alcune scene in cui la natura è la vera e sola protagonista, diventando così lei stessa la creatura malefica da cui scappare. La creatura in effetti si vede solo nella parte finale, è la foresta e i misteri che conserva da secoli a rendere tutto terrorizzante. Per molti aspetti il film ricorda molto le atmosfere di “The Blair witch project” e addirittura “King Kong”, ma riesce a mantenere una struttura narrativa originale che non delude.

 

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