Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Tre anni dopo Venere in pelliccia (2014), Roman Polanski, dirige l'adattamento del romanzo "Quello che non so di lei" di Delphine de Vigan.
Delphine (Emmanuelle Seigner) è l’autrice di un romanzo intimo dedicato alla madre che è diventato un best-seller. Esaurita per lo stress e dal cosiddetto "blocco dello scrittore", inizia a ricevere della lettere anonime che la tormentano ulteriormente. Un giorno durante un firma copie, conosce Elle (Eva Green), una donna intelligente e intuitiva che la capisce meglio di altri. La scrittrice si confida con lei, fino ad estaurare un amicizia così forte che le porterà a vivere insieme nello stesso appartamento.
Quello che non so di lei è un thriller psicologico tipico della filmografia di Polanski, una pellicola di classe dove il tormento è ricco di tanti cambi di registro. Il tema del doppio che ricorre insistentemente , le nuove forme di comunicazione, è ricorrente la presenza del cellulare. Un operà dove su fonde realtà è visione.
Una continua illusione di una trasformazione fisica dei protagonisti. Come se possano diventare qualcun’altro, e rubare la vita dell’altro. Evidente nella scena in cui Elle si fa una pettinatura simile a quella di Delphine per partecipare a un incontro con degli studenti in una scuola. Splendide le due protagoniste, con la loro alchimia e bravura, regalano momenti di grande patos allo spettatore in sala.
Anche qui Polanski si cimenta in un opera dai tratti prettamente teatrali, oppressiva chiusura degli spazi (la casa di Parigi e quella in campagna), l’immobilizzazione fisica appartengono in pieno al cineasta che mixa con piacevole abilità atmosfere alla Hitchcock e rimandi a Misery non deve morire di Stephen King.
La visione pone diverse domande, qual è l’immagine giusta che stiamo vedendo?, sta accadendo tutto questo? non è successo niente o la storia faceva parte della gestazione del nuovo romanzo della scrittrice?. Se l'intento era questo allora "Quello che non so di lei" si può definire un thriller ben riuscito.
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