Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Peplum realizzato con un buon budget da un autore capace, Sergio Corbucci, assistito in scrittura da un ottimo pool di sceneggiatori. Non siamo di fronte a un'opera innovativa né ricca di inventiva, ma comunque ben al di sopra della media del genere. VOTO: 5
Il peplum era, è noto, un genere cinematografico la cui stragrande maggioranza di produzioni avevano budegt miserrimi e autori non meno poveri di idee. All'interno di tale non esattamente aureo panorama, “Romolo e Remo” spicca di certo per la buona cura tecnica con cui è stato confezionato. Sergio Corbucci, regista del film, era molto giovane (35 anni) eppure già vantava qualcosa come 12 film all'attivo, seppure nessuno d'essi particolarmente noto. Per l'occasione, oltre a dirigere, prende parte alla stesura della sceneggiatura insieme a un pool formato dal futuro re degli speghetti-western Sergio Leone, e da Duccio Tessari, Ennio De Concino, Luciano Martino e Franco Rossetti. Il plot, facilmente intuibile dal titolo, è la storia della fondazione di Roma da parte dei due celeberrimi gemelli allattati dalla lupa. Siamo insomma a metà tra storia e mito, quindi terreno perfetto per costruire un racconto aggiungendo e togliendo dove e quando serve senza perciò sparare troppe fandonie. Detto ciò, tale racconto non risulta in nessun momento né sorprendente né particolarmente ricco di sana inventiva. I due attori protagonisti, entrambi Americani, sono Scott Reeves, attore che fece fortuna a Cinecittà, e non è un semplice modo di dire giacché viene considerato l'attore che guadagnò in assoluto di più al di fuori dei dorati confini di Hollywood, e da Gordon Scott, altro super-muscoloso che invece quel briciolo di fama che ha la deve a una vecchia serie di film su Tarzan dei quali era protagonista. Detto in tutta onestà, nessuno dei due è un grande attore, e infatti è stato qui bravo Corbucci a riservargli pochissimi dialoghi e molti combattimenti corpo a corpo. Altri nomi degni di menzione all'interno del cast sono quelli delle giovanissime Virna Lisi e Ornella Vanoni, e quello dell'immenso Massimo Girotti, capace di mangiarsi tutti nonostante lo scarso minutaggio riservato al suo personaggio.
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