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Il filo nascosto

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Il filo nascosto

di andenko
6 stelle

Un film insulso girato maledettamente bene

Una ragazza giovane, semplice, ingenua incontra un uomo ricco, misterioso, pieno di turbe psicanalitiche e se ne innamora, salvo poi scoprire che lei è ben più paranoica di lui. No, non è la trama di Cinquanta sfumature ma del celebratissimo Il filo nascosto. Ho così tante stroncature da scrivere che non so da dove iniziare. 

Comincio con una domanda ai membri della community, più esperti di me in materia: la scelta e la sequenza delle inquadrature è responsabilità della regia o del montaggio (o di entrambi)? Lo chiedo perché, a mio avviso, Il filo nascosto è un vero capolavoro sotto questo aspetto; a differenza di altri autori che si illudono di scardinare le regole consolidate col solo risultato di far venire il mal di testa agli spettatori (l'eterno tema della telecamera traballante), qui la successione audace di primi piani, primissimi piani, dettagli e piani sequenza riesce mirabilmente a "farti entrare" dentro il film. Temo però che i meriti della pellicola finiscano qui, oltre alle "ovvie" eccellenze di recitazione, fotografia, costumi, etc etc.

È un film insulso, girato maledettamente bene.

Forse parto dal preconcetto che un film non possa (più) parlare "solo" di una storia d'amore; forse mi ha disturbato la coincidenza con la festa della donna o forse proprio i giudizi entusiasti delle donne spettatrici. Si badi che io sono tutto fuorché femminista e chi mi conosce si stupirà di queste mie affermazioni, ma trovo RIVOLTANTE riproporre per l'ennesima volta l'assioma che la vita di una donna non abbia senso se non come appendice di un uomo. Non se ne può più! Biancaneve e Cenerentola vanno per i cent'anni ormai e anche le Olgettine sono passate di moda. 

Ancora una volta il buon vecchio test di Bechdel è illuminante. Nonostante si tratti di un film in cui le donne appaiono protagoniste, tanto che il sarto Woodcock/Lewis è spesso l'unico uomo in scena, la sua "presenza" è così ingombrante da riflettersi e condizionare ogni dialogo, anche quando non c'è.

Tollerare il martellamento per più di due ore è pesante. Un incubo. Come se mi svegliassi un mattino e scoprissi che nel mio Comune Salvini ha preso il 70%. Ah, ok. Questo è già successo...

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